Mabouya
La fine del principio

di Ivan Lazzari

Mursia

130 pagine, LIT 14.000

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della recensione sulla Rivista Nautica

L’autore, che per quindici anni è vissuto con la sua barca a vela “Giona” ai Caraibi, racconta alcuni episodi avventurosi della sua vita accaduti in barca nelle acque venezuelane e come si sia ritrovato, senza volerlo, in mezzo ad un commercio di armi e come si sia innamorato di una donna bellissima, da cui poi si è dovuto separare. Si tratta di un libro ricco di storie di navigazione, di pesca, di incontri di ogni tipo. Avventura, amori, avarie e sparatorie costituiscono la trama del libro; lo svolgimento è particolarmente avvincente ma anche arricchito da profonde considerazioni. La narrazione di Lazzari, infatti, è spesso ottimizzata da alcune sue riflessioni generali sulla vita e sulla navigazione, come l’affermazione che “Navigare è esercitare un’arte, una vocazione, un talento. Navigare è esercitare la saggezza e l’umiltà”. O ancora “navigare significa abbandonarsi alla musica del vento e delle vele, dell’acqua contro la chiglia e permette di respirare l’infinito. E dimenticare l’odio”.