Memorie della tonnara di Baratti

di Vinicio Biagi

CNPSB Editore

96 pagine

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della recensione sulla Rivista Nautica

Nel 27 a.C. il geografo greco Strabone, visitando le coste dell’Etruria, notò sulla riva scogliosa un caratteristico manufatto che chiamò tinnoscopio. Era in effetti una postazione elevata che permetteva di controllare il passaggio dei tonni nelle acque sottostanti. Ciò dimostra che in epoca augustea la pesca non occasionale del tonno era una realtà da tempo consolidata per le acque di Baratti. Ci sono poi altre testimonianze della pesca nella zona, che ci vengono da cronache di vertenze tra i pescatori e la comunità di Piombino. Quel che è certo è che, sul declinare dello scorso secolo, il vasto nucleo familiare dei Canessa abitava già nel golfo di Baratti e che Emilio, nato nel 1863, fu uno dei primi della famiglia a passare tutta la sua vita nello splendido golfo. Ed è la storia sua e dei suoi discendenti, delle prede e della tonnarella, quella documentata nel libro edito a cura del Circolo Nautico Pesca Sportiva Baratti e che si avvale dei racconti dell’altro Emilio Canessa, quello nato nel 1912, e che fu l’ultimo pescatore di tonni della zona.