Storie di navi, di viaggi e di relitti

di Alberto Cavanna

Mursia Editore

235 pagine, LIT 24.000

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della recensione sulla Rivista Nautica

Questo libro, scritto da un dirigente di noti cantieri navali italiani quali Valdettaro, CCYD e Riva, si presenta in una forma quanto mai inusuale. Ispirandosi alla storia di relitti a noi pervenuta, che viene riportata all’inizio di ogni capitolo, l’autore “inventa” un intricato e affascinante episodio di vita vissuta, lavorando sì di fantasia ma rimanendo fedele alla storia. Il primo relitto preso in esame è quello delle navi di Nemi del V secolo d.C., immensi palazzi galleggianti lunghi oltre 70 metri, su cui venivano organizzate feste e banchetti, vittime purtroppo di un incendio scoppiato nel 1945. Quindi storia, romanzo e di nuovo storia. Così, di volta in volta, sono numerosi i relitti dal quale l’autore prende spunto: i relitti dei Vichinghi del X secolo d.C., barche simili a quelle con cui i più ardimentosi traversarono l’Atlantico, quelli della secca della Meloria, resti delle navi affondante durante una battaglia del 1284, la storia del “Mary Celeste” partita da New York nel 1872 e ritrovata un mese dopo intatta e priva di equipaggio tra le Azzorre ed il Portogallo.