Tempesta

di Rob Mundle

Mursia Editore

300 pagine, EUR 20,14

Il prezzo, se indicato, si riferisce al momento della pubblicazione
della recensione sulla Rivista Nautica

C’è solo un modo sicuro per farsi passare il mal di mare: stare seduto sotto un albero, in campagna. Questo è quanto afferma uno dei tanti personaggi, che appaiono in questa descrizione di una delle più perfide tempeste affrontate da scafi da regata. La Sydney-Hobart, ideata nel 1945, era nata con uno spirito nettamente crocieristico, tanto che, nelle prime edizioni, il regolamento proibiva di issare lo spinnaker. Il percorso, dalla baia di Sydney alla capitale della Tasmania, con più di 600 miglia di oceano da superare, la rende una gara imprevedibile, a tratti serena a tratti terrificante. Una piacevole veleggiata sottocosta con il sole che scalda la schiena, che può trasformarsi in una lotta per la sopravvivenza. Questo accadde nel 1998, quando una profonda depressione scatenò venti furiosi, con raffiche di oltre 90 nodi, in direzione opposta alle correnti. Fu temuta una tragedia peggiore del Fastnet del ’79, ma la migliore tecnologia delle imbarcazioni e dei mezzi di soccorso limitò le perdite. L’autore, appassionato velista e noto giornalista di televisione australiana ne ha fatto un racconto appassionante.