Trista da Chuna
Storia e vicissitudini della più remota comunità umana

di Annamaria “Lilla” Mariotti

Magenes Editoriale, Milano, www.mageneseditoriale.it

278 pagine, EUR 15,00

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della recensione sulla Rivista Nautica

Recensione pubblicata sul numero 627 della Rivista Nautica

E’ incredibilmente affascinante la storia di Tristan da Cunha, un’isola vulcanica sperduta in mezzo all’Oceano Atlantico, brulla e inospitale, priva di porti e dotata solo di un piccolo molo dove possono ormeggiare le barche a motore o le “longboats”, tradizionali imbarcazioni del luogo. E’ sorprendente la storia di come divenne dominio britannico nel 1816: le autorità inglesi temevano che una nave francese avrebbe potuto tentare un colpo di mano per liberare Napoleone Bonaparte allora in esilio sull’isola di Sant’Elena, senza considerare però che le due isole distano ben 1350 miglia! L’autrice è riuscita magistralmente, grazie a un paziente lavoro di ricerca di documenti, testimonianze e fotografie d’epoca, a ricostruire la vita dei personaggi che ci hanno vissuto e a raccontare la suggestiva avventura dei suoi abitanti (che sono tuttora circa 300), i quali, nonostante il clima infelice, il vento continuo, il grande isolamento e perfino l’eruzione vulcanica del 1961, continuano a viverci. Particolarmente interessante la storia dei marinai di Camogli, Andrea Repetto e Gaetano Lavarello, di cui gli attuali abitanti sono discendenti, che vi naufragarono con il brigantino “Italia” nel 1892. Un’isola in cui tutti sanno fare tutto, in cui non si litiga, ma ci si aiuta gli uni con gli altri. Ha vinto il Premio giornalistico Carlo Marincovich nella sezione saggi.