2° classificato Premio Marincovich – Sezione Narrativa

La Nave di Teseo – www.lanavediteseo.eu – 186 pagine – 17,10 Euro – fto Kindle 9,99 Euro

Scorrendo le pagine di questo libro si sente forte l’odore del mare, ma è un mare che puzza di petrolio.

Siamo ad Augusta, negli anni del dopoguerra in cui l’industrializzazione ha colonizzato la Sicilia e il nostro Sud, e Massimiliano Scuriatti ci porta nelle pieghe di una contraddizione che da allora incombe sul destino di quelle terre e di quel mare che fino ad allora vivevano di pesca e agricoltura.

Un conflitto, che ancora oggi non trova soluzione, tra diritto al lavoro e diritto alla salute, tra un po’ più di sicurezza economica e una natura degradata per volontà o incuria. Un conflitto, che squassa gli animi e i polmoni e porta danni irreversibili alla natura e al paesaggio, che Scuriatti racconta attraverso i ricordi di quello che al tempo era un giovane pescatore in una Sicilia che non ha mai risolto i suoi dilemmi gattopardeschi.

Ora che il catrame che da bambini ripulivamo dai nostri piedi al ritorno dalla spiaggia ha lasciato il posto a arcipelaghi di microplastiche che come sargassi galleggiano sugli oceani, “Le lacrime dei pesci non si vedono” è un libro che non dà risposte ma fa pensare, soprattutto mentre il tempo per mettere un freno al degrado del pianeta, del suo clima e dei suoi mari sta per scadere.