Sei sono state le campagne che dal 2000 hanno visto protagonista Luna Rossa. E mai come in questa, tutto è stato possibile fino alla fine. Compreso il diritto di sognare ancora. Com’è finita lo sappiamo tutti. A due settimane dalla conclusione della finale di Coppa America, quello che è stato cronaca fino a pochi giorni prima, diventa rapidamente storia. Non sono previsti secondi posti in America’s Cup e la gloria va tutta a chi vince. Onore a Emirates New Zealand che ha difeso la “Brocca” guadagnandosi il diritto di tenersela in casa e rimetterla in gioco. Ma non è questa la vittoria di cui vorremmo parlare. E non per diluire l’amaro della sconfitta. Sul campo di regata i giochi sono stati fatti alla luce del sole e il vincitore non si discute. La storia di questa sfida e il suo epilogo hanno altri risvolti, che a leggerli non vien voglia di consolarsi ma di esserne orgogliosi. Perché questa storia è costellata di vittorie, e appartengono a Luna Rossa. A partire da quell’ottobre del 2019, quando la barca numero uno, dopo tre anni di lavoro, vide la luce.

A Nembro la prima vittoria

Nembro è una località della Val Seriana, nella bergamasca. È qui che ha sede la Persico Marine dove sono state costruite le due barche: la prima, varata a Cagliari il 2 ottobre del 2019; la seconda, quella volata nel golfo di Hauraki per scendere in acqua e conquistarsi il diritto alla finale con Emirates New Zealand. Nembro, il simbolo della pandemia in Italia, poco più di 11 mila anime nel cuore della provincia bergamasca sulle sponde del Serio. Luna Rossa 2 fu anche al centro di vere e proprie calunnie. Qualcuno disse che la zona rossa non fu dichiarata per permettere di finire la barca. In realtà, lo stabilimento fu chiuso due settimane prima della decisione governativa e riaprì insieme a tutte le altre realtà produttive. Fatto sta che a settembre dello scorso anno, dopo 160 mila ore di lavoro per ultimare entrambe le barche, quando Luna Rossa fu imbarcata sull’Antonov diretto ad Aukland, quel volo, per chi aveva lavorato al progetto e per molti cittadini di Nembro, ebbe il sapore della rinascita. Sull’Antonov, insieme allo scafo, si imbarcò il simbolo dell’eccellenza made in Italy, rappresentata dal lavoro, dalle idee, dal livello tecnologico espresso da una sessantina di aziende italiane, fra le quali spiccano, oltre a Persico, la bresciana Cariboni, che ha realizzato i meccanismi di movimento dei foil, Gottifredi Maffioli, cui si devono le manovre correnti, e i velai che hanno rifinito le vele, costruite dalla North Sails ma disegnate da Marco Capitani. Per non parlare dell’equipaggio: dieci su undici sono italiani e provengono da ogni parte dello Stivale.

Le vittorie a terra…

Le fasi di qualificazione dei Round Robin si concludono con l’accesso alla finale della Prada Cup degli inglesi di Ineos Team UK e di Luna Rossa Prada Pirelli. Prima di scendere in acqua, le schermaglie le innescano i neozelandesi a terra, a colpi di regolamento e, soprattutto, di pretesti. A metà febbraio le autorità hanno decretato tre giorni di stop, una sorta di mini lockdown imposto dall’emergenza Covid, che scadono il 17 febbraio. Il giorno 18 avrebbero dovuto riprendere le regate, ma dal team di Emirates New Zealand parte il tentativo di ottenere un ulteriore rinvio a causa dalle restrizioni imposte dalle misure anti Covid che impediscono l’accesso del pubblico. A Ineos UK non pare vero e sostiene la richiesta. Sono infatti previste condizioni di vento leggero che sulla carta favorirebbero Luna Rossa. Inizia così una strenua battaglia da parte dell’avvocato Alessandra Pandarese, responsabile degli affari legali della Prada Cup, che alla fine riesce a scardinare il meccanismo dilatorio dei neozelandesi, sostenuto strenuamente dai britannici, e a garantire la ripresa delle regate per la finale della Prada Cup nel week end del 20–21 febbraio.

… e quelle in acqua

Luna Rossa in acqua splende e fa sognare milioni di tifosi. Con un 4 a 0, i ragazzi di Max Sirena demoliscono American Magic, la barca che gareggia con le insegne del New York Yacht Club. Al di là della scuffia della barca statunitense, Luna Rossa domina le regate. Vincono perché sono più forti: equipaggio in forma strepitosa e barca più veloce. A bordo di Prada Pirelli, a fianco ai “veterani” Pietro Sibello, James Spithill e Francesco Bruni, ci sono quelli della cosiddetta “new generation”. Otto atleti, alcuni provenienti da altre discipline sportive, altri velisti di vecchia data – si fa per dire vista la giovane età – ma tutti determinatissimi.

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