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Lo spettacolo non è finito. Si preannuncia un intenso e avvincente mese di febbraio ricco di regate.

Tutti abbiamo visto e rivisto le spettacolari immagini della scuffia di “Patriot” del 17 gennaio: l’imbarcazione del team statunitense American Magic, che sull’ultimo lato di poppa aveva oltre 800 metri di vantaggio su “Luna Rossa”, ha sbagliato totalmente la manovra.

L’impennata di “Patriot”, la barca del team statunitense American Magic
“Patriot” rivera in acqua
I danni allo scafo di “Patriot”

Nonostante che il vice-timoniere, l’inglese Paul Goodison, avesse ripetuto più volte “sarà una manovra difficile, molto difficile, attenzione!….”, il timoniere Dean Barker ha deciso di effettuare la virata quando la barca procedeva a una velocità di oltre 40 nodi. Purtroppo, proprio in quel momento è arrivata una forte raffica di vento tra i 20 e i 25 nodi che, unita al fatto che non è stata mollata la volante sottovento, ha fatto letteralmente decollare la barca, poi ricaduta in acqua con violenza. Per fortuna nessun membro dell’equipaggio è rimasto ferito, ma lo scafo ha subito gravi danni.

Le immagini mostrano un foro largo almeno un metro, causato probabilmente dalle batterie che, a causa del brusco impatto, si sono staccate e hanno provocato lo sfondamento.

Terry Hutchinson, lo skipper del team americano, ha spiegato la dinamica: “Patriot stava accelerando mentre eravamo in cerca della nuova rotta ed eravamo a 47 nodi o qualcosa del genere. Abbiamo faticato in quella manovra perché abbiamo avuto una raffica più o meno nello stesso momento in cui stavamo accelerando. Ci sono delle strutture trasversali e longitudinali dentro lo scafo. Quando la barca precipita sulla chiglia le conseguenze non sono gravi, ma in quel caso siamo caduti sul fianco”. Bisogna dire che le condizioni del vento erano proprio al limite: secondo le regole, infatti, le barche possono regatare con un range di vento compreso tra i 6,5 e i 21 nodi.

Terry Hutchinson

Così, con grande rammarico, il team statunitense American Magic non prenderà parte alle ultime quattro regate del round robin della Prada Cup (che erano previste a gennaio). Occorrono infatti almeno una decina di giorni di lavoro per rifare il telaio in carbonio e soprattutto sistemare l’impianto idraulico e riparare il software di bordo. Peccato!

Le riparazioni del carbonio vengono effettuate avvalendosi in parte dell’operato dei cantieri locali per ricostruire i pannelli rovinati, in parte con lo shore team che si occupa delle finiture. L’idraulica, una parte estremamente importante degli AC 75, ha riportato danni minori mentre l’elettronica sembra la parte più difficile da recuperare e, perciò, è quella che preoccupa di più. American Magic ha portato dagli Stati Uniti tutti i “backup” necessari ma i tempi stringono.

Il calendario delle regate della finale della Prada Cup

Il calendario delle regate della finale della Prada Cup

La barca deve essere di nuovo alla partenza delle semifinali che si disputano fra il secondo e il terzo classificato della Prada Cup e che iniziano venerdì 29 gennaio, al meglio delle 4 regate (fino al 2 febbraio, se occorre). Dal 13 al 22 febbraio assisteremo (in diretta su Rai 2 e SkySport) al grande spettacolo delle finali della Prada Cup, al meglio delle 7 regate, dove vedremo gli AC75 fare di tutto per non cadere dai foil, l’errore che può costare la regata.
Il vincitore si aggiudicherà il Trofeo Prada, nonché il diritto di sfidare i neozelandesi, attuali detentori della Coppa America.

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