Il Sindaco di Firenze e il presidente del Consiglio della Regione Toscana offrono importanti riconoscimenti a Giancarlo Pedote di Ufficio stampa esterno il 22 Mar 2021 Rientrato nella sua Italia per qualche giorno, Giancarlo Pedote ha ricevuto due importanti riconoscimenti assegnati non solo per il risultato ottenuto alla IX edizione del Vendée Globe, il giro del mondo in solitario che ha concluso in ottava pozione, ma anche e soprattutto per suo approccio, il suo impegno nel realizzare un sogno partendo da zero, la sua resilienza, valori che da sempre rappresentano la Toscana e Firenze, dove Giancarlo è nato 45 anni fa. Riconoscimenti che individuano nello sport della vela un veicolo di messaggi positivi per tutti, un esempio per i giovani. Martedì 16 marzo, Giancarlo è stato ricevuto al Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, dal sindaco Dario Nardella, che lo ha omaggiato del prestigioso Giglio d’oro, una spilla in oro prodotta da artigiani fiorentini che rappresenta il fiore simbolo della città di Firenze. «Giancarlo è stato gentilissimo ad accogliere il nostro invito a Palazzo Vecchio» ha dichiarato il sindaco Nardella. «Abbiamo voluto fargli di persona le congratulazioni per questa impresa straordinaria che ci rende tutti un po’ più ottimisti. In un periodo come questo abbiamo bisogno di vedere imprese coraggiose. Sono molto felice e onorato che Giancarlo sia qui perché è un fiorentino e un grande sportivo che fa parlare di Firenze: è una persona che con la sua generosità e la sua grande cordialità, attraverso la passione per la vela e per il mare, dà un bellissimo messaggio a tutti. Per questo a nome di tutta Firenze lo ringrazio con questo Giglio d’oro, perché il suo messaggio di incoraggiamento e di fiducia arriva anche a tanti giovani tra i quali la passione per la vela sta crescendo molto». «Ringrazio tantissimo Dario della bellissima accoglienza che mi ha riservato» ha risposto Giancarlo alle poche persone presenti a causa della situazione sanitaria. «Questo bellissimo Giglio di Firenze è per me un simbolo straordinario perché è il simbolo della mia città, della città dove sono nato e in cui ho studiato e mi sono laureato, in filosofia. Per quanto abbia deciso di andare a vivere sull’oceano, per motivi professionali, ho un legame profondo con questa città: Firenze mi ha ispirato la cura del particolare e l’importanza del dettaglio. La nostra città è magnifica perché ogni dettaglio è stato curato con un’importanza capitale esattamente come è necessario fare in barca e in qualsiasi lavoro nel quale si vogliono raggiungere grandi obiettivi. I grandi obiettivi sono tutti costruiti di piccoli dettagli che vengono messi in fila uno dopo l’altro. È così che ho affrontato il mio giro del mondo, e spero di potermi ripresentare nel 2024 per un’altra edizione, da affrontare con ancora maggiore ambizione». Mercoledì 17 marzo, è stato il Consiglio della Regione Toscana a premiare Giancarlo con una targa di riconoscimento, nella persona del presidente Antonio Mazzeo, il quale ha dichiarato: «Coraggio e voglia di non mollare mai sono l’esempio che Giancarlo ci ha trasmesso in una sfida incredibilmente difficile, che testimonia la capacità umana di spingersi oltre i confini del già fatto, per compiere un passo in avanti. La sfida continua al noto e conosciuto è un insegnamento utile per tutti noi, in questi tempi così pieni di incognite e quindi paure. Imprese come questa rappresentano la speranza che ci sarà un domani migliore dietro l’ostacolo che stiamo affrontando. Bisogna crederci sempre. Questo è il messaggio che vorrei rilanciare. Premiare Giancarlo vuol dire premiare tutti quelli che ci credono e che non mollano mai ed è un monito ai ragazzi alle ragazze più giovani di crederci sempre, fino alla fine. In questo tempo difficile, quello della pandemia, dobbiamo rialzare la testa e, come ci insegna il Pegaso simbolo della Toscana, aprire le ali e volare verso un futuro migliore». «Ritornare dove sono nato e cresciuto, dove ho studiato, dove ho sognato l’obiettivo e immaginato le strade per raggiungerlo, è sempre emozionante» ha confessato alla fine delle due cerimonie Giancarlo Pedote. «Mi ricorda le mie origini, tutti i sacrifici fatti, i due libri scritti alla Biblioteca Nazionale per cercare sponsor, i soldi messi da parte uno a uno per poter arrivare a comprare finalmente a 33 anni la mia prima barca, con già qualche capello grigio, ma gli occhi pieni del mio sogno. Un sogno che è appena iniziato e che diventa sempre più grande». Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!