La seconda tappa di The Ocean Race Europe è partita oggi dalla località portoghese di Cascais da dove la flotta delle 12 barche farà rotta verso Alicante in Spagna, dove potrebbe giungere fra quattro giorni.

Suddivisa in due classi di imbarcazioni ad alte prestazioni, sette monotipi VO65 e cinque IMOCA 60, la flotta di The Ocean Race Europe è partita oggi da Cascais alle 14.00 ora italiana per affrontare la seconda tappa, lunga 700 miglia teoriche e che dovrebbe concludersi in circa quattro giorni.

I dodici equipaggi di The Ocean Race Europe hanno velisti che provengono da paesi europei, come Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia e da paesi lontani come Australia, Argentina, Brasile, Canada, Messico, Nuova Zelanda, Sud Africa e gli USA.

Arrivati a Cascais lo scorso mercoledì 2 giugno dopo aver navigato per tre giorni nella prima tappa da Lorient, i velisti hanno avuto solo pochi giorni a disposizione per riposarsi, prima di tornare alla competizione ieri con la costiera, parte del Mirpuri Foundation Sailing Trophy organizzato dal circolo locale, il Clube Naval de Cascais.

Durante la notte i team hanno però dovuto cambiare di nuovo atteggiamento mentale, per passare da una navigazione costiera a una offshore, per quello che le previsioni meteo indicano come un passaggio a tratti molto ventoso per Alicante.

La rotta della seconda tappa vedrà la flotta oltrepassare la capitale portoghese Lisbona e poi Cabo San Vicente, la punta più sud-occidentale del continente europeo. Da qui le barche “gireranno” a sud-est verso lo Stretto di Gibilterra, lo stretto e congestionato canale che divide la penisola iberica dal Marocco, e che segna l’ingresso in Mediterraneo.

Le condizioni nello Stretto di Gibilterra sono previste al limite del proibitivo, con venti in prua intorno ai 40 nodi lunedì, quando si prevede la flotta di The Ocean Race Europe vi transiti.

Una volta in Mediterrano, la rotta più diretta verso il traguardo di Alicante è parallela alla costa spagnola, e tuttavia, a seconda delle condizioni meteo presenti in zona, gli equipaggi potrebbero decidere di stare più a largo e coprire più strada, alla ricerca di arie più sostenute che li porterebbero prima ad Alicante.

“Il vento crescerà molto di intensità a Gibilterra.” Ha spiegato il noto velista francese Sébastien Josse che fa parte dell’equipaggio dell’IMOCA 60 CORUM L’Épargne (FRA) che alla partenza da Cascais occupa la prima posizione in classifica. “Nello stretto avremo due opzioni: la prima è di stare a nord sulla costa sinistra. Forse si dovranno fare tanti bordi in una zona ristretta, ma con meno vento. La seconda opzione è di attraversare e dirigersi verso la costa marocchina, ma dove ci sarà più vento e si faranno meno manovre. Ma il ventone durerà solo poche ore e poi calerà completamente e ripartiremo di bolina con vento leggero verso Alicante, ma a oggi non sappiamo ancora che condizioni troveremo.”

A riprova del vecchio adagio di non mollare mai, lo skipper di The Austrian Ocean Race Project, vincitore della prima tappa fra i VO65, Gerwin Jansen, ha detto che il suo giovane equipaggio darà tutto, come sempre, nella seconda tappa verso Alicante.

“Ci siamo goduti la vittoria.” Ha detto Jansen. “Ma abbiamo anche cercato di ridurre le aspettative. Non è normale che un team giovane come il nostro, vinca la prima regata a cui partecipa. Siamo pronti per la seconda tappa, e spingeremo al massimo. Viste le condizioni sarà dura per la barca, per i velisti, e dobbiamo sopravvivere.”

Dopo una breve attesa per dar modo al vento di stabilizzarsi sono stati gli IMOCA 60 a partire per primi, con tutte le cinque barche affiancate e veloci sulla linea e poi su un corto lasco fino a una boa, che segnava l’uscita da Cascais, e dove è passato in testa LinkedOut di Thomas Ruyant.

Circa due miglia dopo la partenza, 11th Hour Racing Team è stato coinvolto in una collisione con una piccola barca a motore alla fonda. Non ci sono stati feriti su nessuna delle due barche e il piccolo motoscafo è tornato in porto con i suoi mezzi. Anche 11th Hour Racing Team è ritornato in porto, ritirandosi, per verificare il danno al foil di sinistra.

“Abbiamo saputo dal comitato di regata che tutti a bordo del motoscafo stanno bene e abbiamo mandato anche uno dei nostri mezzi di supporto, per riaccompagnarli a terra, cosa che comunque sono riusciti a fare senza assistenza. Posso anche confermare che tutti a bordo stiamo bene.” Ha raccontato lo skipper di 11th Hour Racing Team, Charlie Enright.

“Ci prendiamo tutta la responsabilità per quel che è successo in mare, siamo tornati in porto per capire il danno alla barca. Sicuramente il foil di sinistra è danneggiato e stiamo lavorando con il nostro shore team e il design team per capire se poter continuare.”

Dopo circa due ore dal ritorno a terra, il team ha comunicato la sua intenzione di ripartire nella serata di domenica.

In partenza i sette VO65 hanno fornito uno spettacolo incredibile, in stretta formazione verso il primo lasco. Come a ribadire che la vittoria nella prima tappa non è stata del tutto casuale, i giovani di The Austrian Ocean Race Project sono partiti bene, e hanno girato la prima boa in testa.

Nadir Balena, l’italiano dell’equipaggio di Viva México, alla vigilia della partenza da Cascais, ha dichiarato: “Siamo molto contenti di partire per questa seconda tappa. Anche il risultato di ieri (il quarto posto nella costiera di Cascais n.d.r) ci ha rassicurati che possiamo far meglio di quanto abbiamo fatto nella prima. Sembra che avremo buone condizioni meteo fino a Gibilterra, e poi vento leggero. Quindi sarà una regata molto tattica sul finale e potrebbe risolversi in un fotofinish, come è accaduto qui a Cascais.”

Prima di lasciare la banchina di Cascais il simbolo dell’iniziativa Relay4Nature è passato di mano dallo skipper del VO65 Mirpuri Foundation Racing Team, Yoann Richomme a quelle dell’australiano Chris Nicholson, skipper dell’olandese AkzoNobel Ocean Racing.

The Relay4Nature è un passaggio di testimone per la salvaguardia degli oceani, che ha come obiettivo di spingere i leader mondiali a cambiare radicalmente l’approccio alla natura, ai diritti umani e degli oceani in tutte le politiche e le azioni e per combattere uniti per una più forte governance dei mari. Nella prima tappa da Lorient il testimone Relay4Nature era a bordo dell’IMOCA 60 americano 11th Hour Racing Team ed è stato consegnato al Mirpuri Foundation Racing Team dalla velista svizzera Justine Mettraux.

In base agli ultimi modelli meteo, i team potrebbero portare a termine la seconda tappa in quattro giorni, giungendo quindi ad Alicante giovedì 9 giugno.