La Transat Jacques Vabre di Giancarlo Pedote e Prysmian Group tra sport e climatologia di Ufficio stampa esterno il 27 Ott 2021 Giancarlo Pedote e Prysmian Group – direzione Vendée Globe 2024, il giro del mondo in solitario: l’inizio della selezione con la Transat Jacques Vabre e un’iniziativa a favore del clima. In seguito all’annuncio dell’Obiettivo Vendée Globe 2024, comunicato a metà settembre nell’ambito del Salone Nautico di Genova con la conferma del supporto del suo storico main sponsor Prysmian Group e di tutti i suoi sponsor tecnici, Giancarlo Pedote, navigatore solitario, si prepara ad affrontare un calendario di regate importanti per la qualifica alla partecipazione al prossimo giro del mondo, con uno sguardo sempre più mirato sulle azioni responsabili. Il Vendée Globe è il giro del mondo in solitario che prevede una circumnavigazione del globo passando intorno al continente Antartico su imbarcazioni di 60 piedi (poco più di 18 metri), che deve essere effettuato senza assistenza e senza scalo. È probabilmente una delle prove sportive più lunghe e rischiose, una regata che si corre solo ogni quattro anni e per la quale è richiesta una qualifica che cerca di assicurare la capacità di affrontare un tale impegno, ed è a numero chiuso. L’organizzazione del Vendée Globe comunica ad ogni nuova edizione i criteri di qualifica e quelli di selezione delle imbarcazioni, nel caso ambissero a partecipare più team dei posti disponibili. Il 21 ottobre scorso sono stati resi noti i criteri di qualifica e selezione al prossimo Vendée Globe 2024, che per la prima volta apre la partenza a 40 skipper. Nel caso gli iscritti fossero in numero maggiore, la selezione avverà nuovamente in base alle miglia percorse durante le regate del Campionato Globe Series che sono state dichiarate valide per la selezione. Da segnalare che dei 40 disponibili, 13 posti sono riservati ai primi 13 skipper che si presenteranno con una nuova imbarcazione al via di una gara di qualificazione. Giancarlo Pedote ha partecipato al Vendée Globe 2020, arrivando ottavo su Prysmian Group a sole 19 ore dal primo. È stato il quinto italiano a prendere parte a questa prestigiosa regata, e per riuscire nel suo Obiettivo Vendée Globe 2024, deve sicuramente accumulare il maggior numero di miglia. Transat Jacque Vabre Le Havre Normandie 2021, la prima regata selettiva Il 7 novembre prossimo partirà da Le Havre la prestigiosa regata Transat Jacques Vabre, che ripercorre la storica “Rotta del caffè”. Per questa 15ma edizione, presenta delle novità di percorso: dopo la partenza da Le Havre in Normandia, gli skipper partecipanti in classe IMOCA dovranno scendere verso l’arcipelago di Fernando de Noronha (Brasile) attraversando il Pot au noir, e risalire poi a nord verso l’arrivo in Martinica, a Fort de France. È una regata in doppio che Gianacarlo Pedote affronterà con il suo co-skipper Martin Le Pape, e sarà valida come regata selettiva nel caso ci fossero più team qualificati a partecipare al Vendée Globe rispetto ai posti disponibili per parteciparvi. Da qui, l’importanza di portare a termine questa regata. Mercoledì 27 ottobre Giancarlo Pedote e Martin Le Pape hanno lasciato il porto base di Lorient a bordo dell’IMOCA Prysmian Group per raggiungere quello di Le Havre, da cui il 7 novembre partirà la Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Una volta raggiunto il bacino Paul Vatine, nel cuore della città della Normandia, i due skipper avranno una decina di giorni per continuare la loro preparazione tattica e adempiere agli obblighi organizzativi, i controlli di sicurezza e i briefing, tra i quali uno dedicato al rilascio di una boa meteo nell’Oceano. Prysmian Group è infatti uno dei sette team che hanno aderito alla proposta della Classe IMOCA di contribuire al progetto di dispiegamento di boe meteorologiche coordinato da Météo France nell’ambito del programma europeo E-Surfmar. Un’azione per il clima: Giancarlo Pedote imbarcherà una boa Météo France in occasione della Transat Jacques Vabre Nell’ambito del programma europeo E-Surfmar, che presenta tra gli obiettivi principali quello di mantenere 150 boe meteo permanentemente operative nell’Atlantico settentrionale e nell’Artico, Météo France ha chiesto ai partecipanti alla Transat Jacques Vabre di imbarcare alcune nuove nuove boe di monitoraggio e rilasciarle in determinati settori che verranno attraversati durante la regata. L’obiettivo principale del programma sostenuto da Météo France è migliorare la qualità delle previsioni metereologiche grazie ad un aumento delle osservazioni dalla superficie marina in modo da integrare i dati raccolti dai satelliti che non sono in grado, ad esempio, di fornire elementi sulla pressione atmosferica. Giancarlo Pedote, che ha basato il suo progetto sportivo a Lorient, in Bretagna, ha subito aderito all’iniziativa, consapevole dell’importanza di questo progetto. La consegna di queste boe, che pesano 22 kilogrammi, è prevista per il 3 novembre al villaggio della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Le boe verranno gettate in mare dai diversi team che hanno aderito all’iniziativa con una specifica procedura nel corso della regata. A ciascun team verrà assegnato a sorte un grado di latitudine durante il quale dovranno rilasciare la boa, tra il 10° Nord e il 16° Nord. Le boe, strumenti per conoscere Si tratta di boe Surface Speed Program (SSP), che misurano ogni ora la pressione atmosferica, il suo andamento e la temperatura della superficie del mare, dati importanti non solo per la climatologia e le previsioni atmosferiche, ma anche per coloro che navigano a lunga distanza, per i quali le previsioni sono elementi di decisione importanti per la propria sicurezza. Le SSP sono boe alla deriva, cioè non ancorate sul fondo ma che seguono la corrente. Sono dotate di un GPS che trasmette la posizione della boa sia per contestualizzare i dati raccolti, sia per localizzare la boa. “Sono contento di poter contribuire a questo progetto di Météo France. La boa che imbarcherò servirà a dare conoscenza non solo ai meteorologi per le previsioni, essenziali per navigare in sicurezza, ma anche ai climatologi, che studiano le dinamiche del clima in periodi di tempo più lunghi e sono così capaci di evidenziare i mutamenti climatici in atto. Si tratta di uno strumento che offre la possibilità di conoscere sempre meglio il nostro pianeta e ciò che sta vivendo. La conoscenza è la base di ogni azione responsabile”, commenta Giancarlo Pedote. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!