Una barca per due equipaggi
Un varo รจ sempre una grande festa. Quella di Cagliari per lโunveiling della barca che rappresenterร lโItalia nella sfida italiana al trofeo piรน antico ancora disputato della storia dello sport, qualcosa di piรน. Scontato il momento cerimoniale, intenso, ma non pomposo. La benedizione di monsignor Arrigo Miglio, il lancio della bottiglia della madrina Miuccia Prada, la soddisfazione diย Patrizio Bertelli, presidente di Luna Rossa Prada Pirelli Team, Agostino Randazzo, presidente del Circolo della Vela Sicilia, e Marco Tronchetti Provera, CEO di Pirelli – e persino la visita conclusiva del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ma lโattenzione รจ ovviamente andata alla barca. Rivoluzionaria. Non solo come classe – questo la accomuna a quelle degli altri sfidanti – ma anche nelle specifiche soluzioni tecniche adottate dal team italiano.
Cosa cambia
A differenza che in passato, la barca รจ color nero carbonio, perchรฉ la vernice della tradizionale livrea rosso-argento avrebbe aggiunto peso. La dice lunga. Navigherร โappoggiataโ su uno solo dei due foil (le appendici che producono la spinta idrodinamica grazie alla quale lo scafo si solleva dallโacqua, tranne che in manovra), e sulle alette del timone. Qui si nota subito una grande differenza fra lโopera viva (avrร ancora senso questa definizione?) di โLuna Rossaโ e quella delle barche neozelandese e americana giร varate. Sulla carena della prima si nota un accenno di chiglia. Non nel senso corrente di una pinna โ del tutto assente โ ma della costolatura centrale (proprio una chiglia lunga) tipica degli scafi tradizionali in legno. ร evidentemente pensata per โtagliareโ lโacqua. Perchรฉ? Il decollo รจ una delle fasi piรน delicate di questi monoscafi. I foil, soprattutto quando sono molto aperti (massimo lift) offrono poco contrasto allo scarroccio, sicuramente forte anche in considerazione del profilo piuttosto grasso e potente della randa. In pratica queste barche potrebbero avere una sensibile traslazione laterale proprio mentre si โtrasformanoโ in macchine volanti. Un fatto non banale quando due di loro sono appaiate nel classico match racing e quella che scarroccia meno puรฒ imporsi facilmente sullโaltra. I progettisti del Team Prada-Pirelli sembrano aver puntato proprio su questa come arma da duello, anche a costo di avere un pochino piรน di superficie bagnata rispetto allo scafo di ETNZ (ma meno rispetto a quello degli USA). โEssere piรน alti in volo non รจ necessariamente un vantaggioโ, ha confermato il navigatore del team Francesco โFrasโ Mongelli al Salone Nautico di Genova. Il tema della costolatura centrale rimanda poi a quello piรน generale dellโapertura โalareโ e del conseguente assetto di navigazione. Piรน i foil sono tenuti aperti, migliore รจ la capacitร di raddrizzamento, ma di contro si riduce lโaltezza dello scafo sullโacqua. Mentre kiwi e yankee sembrano preferire stare piรน sollevati, gli italiani appaiono piรน orientati alla possibilitร di una navigazione radente il mare. Anche la forma della prua – alquanto tonda e con volumi piuttosto pieni, non allungata come quella americana, nรฉ inversa, come quella neozelandese – diremmo la piรน tradizionale, sembra confermare questa impostazione progettuale.
I foil
Piรน complicata, per noi, lโanalisi, dei foil. Pesano solo 500 chilogrammi ciascuno, ma possono sostenere un carico di ben 27 tonnellate. Il braccio di sollevamento รจ un pezzo one design, fornito identico a tutti gli sfidanti, la parte terminale รจ invece libera e su questa si รจ incentrata lโanalisi idrodinamica. Diamo quindi per scontato che i pezzi visti a Cagliari non siano quelli che poi saranno effettivamente utilizzati nelle regate di qualificazione. La parte terminale รจ dotata di siluri, apparentemente simili a quelli di โAmerican Magic – USAโ. Il che consente di sostituirli facilmente, anche se se ne possono produrre solo sei coppie in assoluto. Il timone ha invece attratto la nostra attenzione. Ha una forma insolita, molto diversa da quella degli avversari: รจ assai largo nella parte alta, quella piรน vicina allo scafo, poi un flesso ne riduce drasticamente la corda. Nuovamente si punta a una barca piรน manovriera โ grande pala – quando รจ in acqua e procede piรน lentamente (nelle fasi di pre-partenza e di decollo) e molto agile quando รจ in volo.
Una delle grandi innovazioni dellโAC75 รจ costituito dalla โsoft wingโ, il sistema delle due rande โmorbideโ che, issate parallelamente e munite allโinterno di controlli della forma della vela, consentono di rimpiazzare la funzionalitร dellโala rigida adottata sui catamarani. La barca italiana รจ lโunica ad avere il boma della randa allโinterno, sfruttando lโopportunitร offerta dalla vela doppia. In questo modo si guadagna superficie e si abbassano i pesi. Il tutto dovrร essere regolato da due differenti gruppi di manovra che non si sposteranno (non potranno) in occasione della virata e quindi ciascuno con un proprio timoniere. Ecco svelato dopo mesi lโarcano dellโingaggio di Francesco โCheccoโ Bruni e James Spithill. Lโalbero alare puรฒ ruotare fino a 30 gradi. A prua del โpaloโ non cโรจ nulla, nessuna attrezzatura, nessun tientibene. Una superficie levigata tondeggiante al trincarino, che ricorda quella di un bolide off-shore con cui condivide la ragione dโessere: correre. La ragione รจ quindi semplicemente: stare lรฌ sarebbe impossibile quando il vento apparente percepito a bordo potrร sfiorare i 60 nodi.
Sparisce dunque la figura mitica del prodiere, almeno nel senso conosciuto del termine, e anche quello del navigatore. Oggi questโultima figura si trasforma nel programmatore del software che aiuterร il timoniere e il tattico come se a bordo ci fosse un analista delle rotte e delle performance. Come un ingegnere da muretto di Formula 1 che segue da terra le prestazioni della barca. Il vero segreto di queste nuove barche รจ proprio il sistema elettronico, ma di questo purtroppo ancora non sappiamo nulla. Lo sfidante statunitense ha fatto un investimento stellare, coinvolgendo un colosso come Airbus (peccato che la societร europea di aeromobili abbia scelto il New York Yacht Club). Gli italiani sin dallโinizio hanno messo a punto un simulatore rimandando allโultimo le prove in acqua e dovrebbero aver acquisito molta esperienza.
La costruzione di โLuna Rossa Prada Pirelliโ si deve al cantiere Persico Marine e ha richiesto 78.000 ore lavorative. 37 i designer del team che vi hanno partecipato. La barca correrร la prima tappa della Americaโs Cup World Series (ACWS), che si svolgerร a Cagliari dal 23 al 26 aprile 2020, con lโobiettivo di guadagnarsi la โPrada Cupโ e, conseguentemente, la finale della โ36a Americaโs Cup, in programma a Auckland (Nuova Zelanda) da gennaio a marzo del 2021.
NUMERI (MOSTRUOSI)
120 membri del team
37 designer
7.000 metri quadrati
di fibra di carbonio
400 metri quadrati
di nido dโape in alluminio
2 rande
20.000 chilometri di fili
in carbonio per tessere le rande, 12.000 per ogni โcode zeroโ.
2 equipaggi
1 bottiglia di Ferrari Maximum Blanc de Blanc per il varo