Sul sito della Regata, il Rolex Official Timekeeper scandisce il tempo che manca al via della Tre Golfi Sailing Week 2022: 76 giorni. E gli iscritti superano già quota 100.

Il Maxi European Championship ha infranto un record ancor prima di cominciare: mai tanti maxi yacht (27 a oggi) si sono dati appuntamento nelle acque del Golfo.

Per ora il più grande della flotta è Arca, 30 metri per 5 di larghezza. Si chiamava Skandia quando ha vinto la Sydney Hobart nel 2003 e due anni dopo la Barcolana. Come tanti purosangue non più giovani giaceva semiabbandonata quando Furio Benussi e il suo “Fast & Furio Sailing Team” hanno deciso di riportarla a vincere, modificandola radicalmente e ribattezzandola col nome dello sponsor: l’italiana Arca Fondi sgr. Prima alla Giraglia nel 2021, Arca punta (almeno) alla line honours della 67a Tre Golfi.

Per una barca con 20 primavere, un’altra è alla sua prima stagione, il nuovo My Song di Pier Luigi Loro Piana, 80 piedi progettato da Juan Kouyoumdjian Yacht Design.
Ben più rodati i tre Wally di lunghezza simile: Lyra, Frers 78 del canadese Terry Hui, che da anni trionfa alla Rolex Cup di Porto Cervo; Ryokan 2, Farr 80 del francese Philippe Ligier e Highland Fling, Reichel/Pugh 82 di Lord Irvine Laidlaw.

Sono lontani i tempi in cui solo un paio di yacht designers dominavano la scena internazionale!

Tra i favoriti inoltre due purissimi racer: l’M72 North Star di Peter Dubens, Socio del CRV Italia che partecipa al Campionato con i colori del Circolo organizzatore, e l’M74 Jethou di Sir Peter Ogden, con a bordo il tattico di Coppa America Brad Butterworth.

Passando all’ossimoro dei mini-maxi, sono già 10 gli iscritti lunghi 60 piedi. Tra i Mylius progettati da Alberto Simeone, spiccano Cippa Lippa X di Guido Paolo Gamucci, dalla avveniristica canting keel, e Fra Diavolo di Vincenzo Addessi, con un forte equipaggio misto di professionisti e corinthian.

Tra i Wally invece si preannuncia una battaglia da match race tra i gemelli Boabunda, dell’argentino Lucas Massa, e Walliño, di Benoît de Froidmont, Presidente dell’IMA.

Non dimentichiamo infine gli Swan di ieri, sempre presenti e sempre pericolosi quando trovano le loro condizioni. L’anno scorso Shirlaf, splendido e agguerrito Swan 65 del 1976, ha messo in riga barche di quarant’anni più giovani.