Portofino, Santa Margherita e Rapallo si preparano ad accogliere il ritorno della grande regata dei piccoli Dinghy 12 che da venerdì 21 a domenica 23 maggio si sfideranno nelle acque del Tigullio per l’ambito trofeo
Tante le novità e i premi in palio per questa classica regata dedicata al monotipo Classe 1913 che ritorna dal 21 maggio sotto la regia dello Yacht Club Italiano. Per l’edizione 2021, oltre 70 gli iscritti, un gran bel risultato che sottolinea l’affetto dei dinghisti per questa regata arrivata alla sua 24ma edizione, nonostante la pandemia.
Eccezionale il numero dei Campioni Italiani presenti. Oltre al vincitore di 11 titoli, mattatore di moltissimi Bombolini Paolo Viacava, al via anche Enrico Negri, Vittorio d’Albertas, Paco Rebaudi e Federico Pilo Pais. Da non sottovalutare però gli insidiosi Andrea Falciola, Vincenzo Penagini, Gin Gazzolo, Aldo Samele Acquaviva e Filippo Jannello, che più volte hanno sfiorato la vittoria. E neppure gli adriatici Giovanni Boem e Francesco Fidanza o i “laghé” Giuseppe “Pelle” Pellegrini e Vito Moschioni.
In palio anche la Bombola d’Argento per il migliore nei Dinghy Classici, quelli tutti in legno, per la quale ci sarà dura battaglia tra Fabio Mangione, Nello Ottonello, Alberto Patrone e il neolegnaiolo Stefano Bagni.
Una sola lady in gara quest’anno, Francesca Lodigiani, Segretario di Classe e vincitrice di un titolo e molti Bombolini.

Il Trofeo SIAD “Bombola d’Oro” è una prova valida del “Trofeo Internazionale George Cockshott” e per la “Coppa Italia”

Questo il programma delle regate:

  • Giovedì 20 Maggio 2021 dalle ore 14.00 registrazione;
  • Venerdì 21 Maggio dalle ore 08.30 registrazione ore 10.30 briefing
    (a Santa Margherita Ligure) Regate ore 14.00, Assemblea della Classe ore 19;
  • Sabato 22 Maggio – Regate ore 11.00;
  • Domenica 23 Maggio – Regate ore 11.00.
Il Trofeo sarà assegnato qualunque sia il numero delle prove rese possibili in funzione delle condizioni meteorologiche, con un massimo di 3 prove al giorno. Tra i premi già istituiti per l’edizione 2019 e che ritornano nel 2021 dopo la pausa forzata dell’anno scorso, la “Coppa Allievi”; nel 1952 infatti, allo YCI è istituita la categoria dei Soci Allievi per favorire l’ingresso al Club di soci minori di ventuno anni. Nel 1955 la prima edizione della Coppa Allievi istituita per la Classe Dinghy 12 tanto cara allo YCI e palestra naturale di moltissimi soci. Le edizioni del 1958/1959/1960 furono all’insegna del triplete di Paolo Niccolini. La Coppa Allievi – che Paolo Niccolini vinse da ragazzo – è tornata al Club grazie alla generosità della moglie di Paolo, Teodora Niccolini ed è tornata di nuovo in palio come Challenge riservata al miglior timoniere under 18. Nel 2019 la Coppa Allievi è stata vinta dal miglior timoniere under 30, Luca Cazzaniga a bordo di Piano B.
Torna anche il premio in ricordo di Corrado Cohen, storica figura dei dinghisti di Portofino scomparso nel 2018, il trofeo, naturalmente, è intitolato: Style & Elegance la scorsa edizione è andato ad Andrea Cito Filomarino a bordo di Splendore, un bellissimo dinghy classico.

Le regate sono organizzate dallo Yacht Club Italiano, in collaborazione con il Circolo Velico di Santa Margherita Ligure, il Circolo Nautico di Rapallo su delega della FIV e con il patrocinio dei Comuni di Portofino, Santa Margherita Ligure e Rapallo.

Il Dinghy
Il Dinghy è un’imbarcazione lunga tre metri e mezzo e larga poco più di un metro che nasce nel 1913 dal progetto dell’inglese George Cockshott. Cockshott era un avvocato appassionato di progettazione, passione che lo portò a partecipare e vincere il concorso indetto dalla Boat Racing Association, che aveva come obiettivo la creazione di una deriva di piccole dimensioni che potesse diffondere la pratica della vela come sport perché economicamente più accessibile rispetto alle grandi barche da regata diffuse ai tempi. Da allora la storia del Dinghy è una storia di successi e di passione, inaugurata dalla partecipazione alle Olimpiadi già nel 1920 in Belgio e poi nel 1928 in Olanda, a seguito della quale venne creato il primo cantiere di Dinghy 12′ in Italia.
Oggi il Dinghy, dopo oltre cent’anni, è riuscito a mantenere il suo fascino intatto nel tempo diventando un’icona della cultura sportiva marinara. Questa deriva, che si è evoluta negli anni passando dalla classica costruzione in legno anche a materiali più elaborati, permette una pratica velica dall’impatto ambientale nullo, che, abbinata all’economicità e alla facilità di manutenzione, può rispondere alla ricerca di purezza e di contatto diretto con il mare, diventando così simbolo di uno stile di vita pulito ed essenziale.

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