Un evento sportivo senza rivali
La nona edizione del Vendée Globe rientra tra i grandi eventi velici internazionali del 2020-2021. Ma prima d’ora, dalla sua nascita nel 1989, il Vendée ha riunito un parterre di partecipanti così ampio e vario. L’8 novembre a Les Sables d’Olonne ci saranno, infatti, 33 velisti al via (per avvicinarci a questi numeri dobbiamo tornare all’edizione 2008-2009 con 30 partecipanti), tra cui 10 atleti non francesi e 6 donne. Il livello sportivo dei concorrenti è estremamente alto. In particolare due velisti (che hanno raggiunto il podio nel 2017), sono sotto “stretta osservazione”: il britannico Alex Thomson, alla sua quinta partecipazione e il francese Jérémie Beyou, che ci prova per la quarta volta. Questi due esperti skipper dovranno vedersela con una flotta di ambiziosi avversari, la maggior parte dei quali non ha mai partecipato prima.
Grandi campioni ed esordienti
Quest’anno ci sono 18 ‘bizuths’, velisti, cioè, che si approcciano per la prima volta al Vendée Globe. E anche in questo caso si tratta di un numero record; tutti loro, comunque, hanno accumulato, nella loro carriera velica, moltissime miglia e titoli a bordo di imbarcazioni di vario tipo, impegnati in regate di ogni genere. Tra i “bizuths” ci sono il pluricampione paralimpico francese Damien Seguin (APICIL), il vincitore della Volvo Ocean Race e record holder Kévin Escoffier (PRB), diversi vincitori della famosa regata Solitaire du Figaro, come Nicolas Trousse (CORUM L’EPARGNE) e Sébastien Simon (ARKEA-PAPREC), il vincitore della recente Transat Jacques Vabre, Charlie Dalin (APIVIA), e quello della Route du Rhum, Armel Tripon (L’OCCITANE EN PROVENCE).
Attenti alle donne
Grandi assenti dell’edizione 2016-2017, le donne arrivano in forza quest’anno, presentandosi in 6 (numero record) allo start. Fino a oggi, al massimo, ne avevamo viste due (Anne Liardet e Karen Leibovici nel 2004 e Sam Davies e Dee Caffari nel 2008). Da notare che le donne fecero la loro prima apparizione nel 1996, durante la terza edizione del Vendée Globe con le pioniere Catherine Chabaud (prima donna a completare la regata), e Isabelle Autissier. Delle sette veliste che fino a oggi hanno tagliato lo start, due sono arrivate tra i primi cinque classificati (la britannica Dame Ellen MacArtur, 2° nel 2001, e Samantha Davies, 4° nel 2009). Sam Davies ritorna quest’anno per la terza volta con grandi aspettative, tanta grinta e un altissimo potenziale. La velista britannica è in buona compagnia, in termini di capacità e tenacia: al suo fianco, sulla linea di partenza, troverà, infatti, agguerrite avversarie come Isabelle Joschke (GER/FRA), Clarisse Cremer (FRA), Alexia Barrier (FRA), Pip Hare (GBR) e Miranda Merron (GBR).
La vittoria, la sfida personale, l’avventura
Vincere il Vendée Globe non è semplice e non è da tutti: bisogna poter contare su un progetto molto ben strutturato, su una barca veloce e affidabile, su un team dedicato e competente e, soprattutto, sul proprio talento e le proprie forze. Alcuni velisti posseggono il “pacchetto completo” e scendono in acqua con il chiaro obiettivo di vincere, ma non tutti hanno la stessa ambizione: ci sono anche quelli che vogliono fare esperienza o che decidono semplicemente di realizzare il sogno di una vita. Il Vendée Globe, infatti, è un evento unico nel suo genere che unisce competizione sportiva e avventura, tenacia e resistenza umana, dove tutti i marinai, di fronte agli elementi, saranno uniti da un destino comune, confrontandosi con i propri limiti e le proprie emozioni. Partiti da les Sables d’Olonne, gli skipper circumnavigheranno il globo percorrendo – da soli e senza assistenza – 21,638 miglia nautiche (circa 40.000 Km) e faranno ritorno nella medesima città francese dopo 70 / 100 giorni di navigazione. Nel mezzo, gli oceani, i tre grandi Capi, le tempeste, gli iceberg… |