Trieste, 17 settembre 2022 – Non basta una singola azione o l’impegno di un unico Paese, di alcune imprese o il traguardo di una sola norma. Non basta un’unica disciplina, una sola azione politica: per tutelare – o salvare – anche un solo piccolo mare chiuso come il nostro Adriatico, c’è bisogno di prendere coscienza della complessità e dell’interconnessione, serve affrontare il tema in maniera organica, partendo dalla scienza. Se ogni piccolo gesto è indispensabile, una complessa e organica visione è imprescindibile: fare sintesi è necessario, ma ciò non significa generalizzare.

Parte da qui la seconda edizione del Barcolana Sea Summit, in programma a Trieste dal 5 al 7 ottobre al Trieste Convention Center nell’ambito della Barcolana54 Presented by Generali. L’evento – quest’anno co-organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia come manifestazione che condurrà verso gli Stati Generali della Sostenibilità dell’Alto Adriatico e dell’Europa Centrale– affronta il tema della “sostenibilità complessa” e mostra come in Friuli Venezia Giulia si stia agendo per proteggere il mare. La regione si propone come un laboratorio di tecnici, scienziati, politici, comunicatori e aziende, giovani e cittadini pronti a fare squadra per il proprio Adriatico.

Organizzato con il Patrocinio del Parlamento Europeo, del Ministero della Transizione Ecologia e della Guardia Costiera, l’evento si pone come occasione di riflessione dedicata a tutti gli amanti del mare, e si propone come un convegno aperto a tutti: da un lato al pubblico che vuole riflettere sull’argomento, dall’altro – grazie a una serie di panel tecnici, sessioni e laboratori – a studenti delle scuole superiori e delle università, ideato sia per gli istituti tecnici che per i licei, per le facoltà scientifiche che quelle di marketing, comunicazione e relazioni pubbliche.

I TEMI – Dalle plastiche alla legge SalvaMare, dalla “economia blu” all’approccio della generazione Z “spiegata agli adulti”, quale ambasciatrice di una nuova e “nativa” sensibilità ambientale, fino alla logistica portuale e alle sfide della “Valle dell’Idrogeno”, alle azioni messe in campo da aziende per sostenere l‘ambiente e proteggerlo: imprenditori, rappresentanti di istituzioni, scienziati, divulgatori, attivisti, studenti e insegnanti esporranno il loro punto di vista, contribuendo a tracciare gli elementi del quadro complesso che questo tema rappresenta.  Si partirà dai numeri: quelli degli istituti scientifici relativi alla salute del mare, e quelli delle ricerche effettuate da SWG, partner dell’evento.

I RELATORI E I PARTNER – A fare sintesi saranno, tra gli altri, il filosofo Umberto Galimberti, il matematico Piergiorgio Odifreddi, i giornalisti Maria Latella e Gian Antonio Stella, l’insegnante e scrittore Enrico Galiano, la giovane attivista Sara Segantin, gli scienziati e tecnici di Osmer, Arpa, OGS e dell’Università di Trieste, Mare FVG, i docenti universitari di EnSiEL, il Consorzio interuniversitario nazionale per l’energia e i sistemi elettrici. A supporto dell’evento, industrie e realtà economiche a partire da Generali, Coop Italia, BAT Italia, Consorzio Prosecco DOC, Coca Cola, Gruppo Hera, AcegasApsAmga, SIOT – Gruppo TAL, DFDS, SNAM, Alpe Adria, ITS, Trieste Trasporti, Unicredit e Fincantieri.

Nel panel organizzato da RAI per la Sostenibilità si parlerà dell’applicazione della legge SalvaMare coinvolgendo Marevivo e l’UNESCO; nel corso della tre giorni di lavori si approfondiranno i grandi progetti attualmente messi in campo da Istituzioni e Istituti scientifici per salvaguardare l’Adriatico e in generale il mare. Con l’INCE si delineeranno infatti le linee del progetto NAMIRS che si pone l’obiettivo di pianificare e sostenere una risposta transfrontaliera coordinata all’inquinamento marino nel Mare Adriatico settentrionale in caso di incidenti in mare e a terra.

“Barcolana Sea Summit – Verso gli Stati Generali della Sostenibilità dell’Alto Adriatico e dell’Europa Centrale” illustrerà anche uno dei più recenti progetti finanziati dal PNRR, ovvero la realizzazione del “digital twin” del Golfo di Trieste: si tratta di una sfida tecnologica e scientifica senza precedenti, coordinata dall’Università di Trieste, che punta a usare le forze in comune delle principali istituzioni scientifiche della città e della Regione per creare una copia digitale del Golfo dove simulare soluzioni per la logistica, per la tutela e lo sviluppo sostenibile dell’Alto Adriatico.

Al centro della riflessione anche il progetto “Trieste Laboratory for Quantitative Sustainability”, realizzato da INAF OGS con la Fondazione Internazionale Trieste e finanziato dal MIUR, che si pone l’obiettivo creare un laboratorio diffuso capace di coinvolgere le istituzioni scientifiche e umanistiche del Friuli Venezia Giulia dedicato alla ricerca sulla sostenibilità quantitativa.

Barcolana Sea Summit – ha dichiarato Mitja Gialuz, Presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, che con la Regione FVG organizza l’evento – è il frutto della collaborazione di tante persone, istituzioni, aziende e realtà e ha come comune denominatore l’obiettivo di riflettere insieme sulla complessità: vogliamo concretamente mostrare come scienza, educazione, politica ed economia devono muoversi assieme e con decisione per gestire la complessa situazione ambientale nella quale ci troviamo. L’Adriatico è il mare della Barcolana ed è un piccolo mare se confrontato con i grandi Oceani: eppure, per tutelarlo serve l’impegno di tante realtà di diversi ambiti. Ogni cittadino è chiamato a fare la propria parte, ma questo deve inserirsi in una strategia globale, guidata dalla scienza. Mostreremo che per proteggere un mare serve una nuova e forte alleanza, dove la complessità si domina con la conoscenza, e dove le nuove generazioni “ambientaliste native”, possono meglio comprendere, rispondere e agire”.

Il susseguirsi di crisi mondiali impone momenti di riflessione e abbiamo voluto cogliere l’occasione del Barcolana Sea Summit per collaborare e quindi rendere questo evento la base di partenza ufficiale del percorso “Verso gli Stati generali dello sviluppo sostenibile dell’alto Adriatico e centro Europa” – ha sottolineato l’assessore alla Difesa dell’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Friuli Venezia Giulia – “Lo spirito della Barcolana, la condivisione dello stesso mare da parte di imbarcazioni di varie categorie, il rispetto di questo elemento, sono tra i principi che ci hanno portato a voler condividere con Slovenia, Croazia, Carinzia, Veneto ed Emilia Romagna le nostre politiche ambientali, confrontandoci e collaborando. L’Ambiente non conosce confini e se puntiamo a raggiungere come come Regione FVG gli obiettivi del green deal europeo con almeno 5 anni di anticipo rispetto al 2050 dobbiamo collaborare con l’intera area dell’Alto Adriatico e dell’Europa Centrale”.

L’esponente della giunta Regionale ha dichiarato la “Volontà quindi di inserire nel già ricco programma anche degli appuntamenti in cui l’amministrazione regionale potesse illustrare ai cittadini e agli addetti ai lavori le politiche ambientali e di sviluppo di questi ultimi anni, ma anche confrontarsi su quelle che sono le scelte di pianificazione per il futuro, così da lasciare ai nostri figli, nipoti, bisnipoti, un pianeta più verde e al tempo stesso garantire lo sviluppo economico, in questo caso legato in particolare al nostro mare, una risorsa naturale che produce per noi e il nostro Paese una grande ricchezza”.