Si è tenuto oggi a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica, l’evento nazionale “Economia del Mare. Il motore blu della competitività italiana”, promosso da Confindustria. Al centro del confronto, il ruolo strategico della Blue Economy, che vale 216,7 miliardi di euro, rappresenta l’11,3% del PIL nazionale e conta oltre un milione di occupati.

Durante l’evento è stato presentato il Documento strategico per l’Economia del Mare, che pone al centro la nautica da diporto come settore trainante per l’industria italiana, l’innovazione tecnologica e l’export.

Formenti: “La nautica è un pilastro dell’industria e dell’economia del mare”

Nel corso della tavola rotonda “Il Mare che muove l’Italia”, Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica, ha ribadito l’importanza di riconoscere il mare come parte integrante della politica industriale del Paese. “Non c’è Italia senza industria – ha dichiarato – e se parliamo di futuro, parliamo di visione industriale. La nautica è un pilastro strategico non solo della Blue Economy, ma dell’intero sistema export nazionale”.

Formenti ha inoltre sottolineato l’urgenza di un quadro normativo chiaro e tempestivo, in particolare su temi chiave come l’utilizzo di carburanti alternativi, la sostenibilità ambientale e l’annoso problema dell’insabbiamento nei porti turistici, che oggi affligge oltre il 50% delle strutture.

Un settore che traina l’export e richiede risposte rapide

Secondo un recente studio di Cassa Depositi e Prestiti, la cantieristica navale e nautica contribuisce per circa il 50% all’export italiano del comparto. Un dato che conferma il primato dell’Italia, patria di campioni industriali come Fincantieri e dei principali produttori mondiali di superyacht.

“Abbiamo già gli strumenti e le idee – ha aggiunto Formenti – ora servono rapidità decisionale e norme al passo con le sfide tecnologiche e ambientali”, come l’integrazione dell’idrogeno a bordo delle imbarcazioni da diporto o la semplificazione delle autorizzazioni portuali.

Genova capitale della Blue Economy 2026

Durante la presentazione, Mario Zanetti, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Economia del Mare, ha annunciato che Genova e la Liguria saranno Capitale dell’Economia del Mare nel 2026, con un evento annuale destinato a diventare punto di riferimento per imprese, istituzioni e mondo accademico.

In attesa di questo appuntamento, il prossimo 22 settembre, al 65° Salone Nautico Internazionale di Genova, si terrà una riunione del Gruppo Tecnico Economia del Mare di Confindustria, aperta a tutti gli stakeholder.

Collaborazione istituzionale per affrontare le sfide del settore

Il Presidente Formenti ha infine ringraziato l’Amm. Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, e la Dott.ssa Scarchilli, Direttore Generale del MIT, per il confronto operativo e concreto sui temi che incidono sull’attività delle imprese nautiche, con l’obiettivo di una gestione efficiente durante la stagione estiva.

Confindustria Nautica si conferma così portavoce dell’intera filiera blu italiana – dalla cantieristica al turismo nautico, dalla pesca ai porti – promuovendo una visione integrata e industriale del mare come motore di crescita, occupazione e innovazione.