Titoli marittimi del diporto: alla firma di Palazzo Chigi la riforma del decreto 121/2005 di Ufficio stampa esterno il 8 Nov 2023 CONFINDUSTRIA NAUTICA: si rendono finalmente più competitivi i professionisti italiani del settore e si danno risposte al charter. CECCHI: “Soddisfatti, ma non basta, per parlare di politiche del mare servono azioni coerenti a 360° da parte di tutte le amministrazioni pubbliche”. Confindustria Nautica ha presentato oggi all’Assemblea dell’Associata Italian Yacht Masters in svolgimento presso il Marina di Loano i contenuti della riforma del D.M. 10 maggio 2005, n. 121, recante la disciplina dei certificati professionali per il personale imbarcato sulle imbarcazioni e navi da diporto impiegate in attività di noleggio e sulle navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche (articolo 3, comma 1, della legge 8 luglio 2003, n. 172). La revisione del decreto 121/2005, fortemente voluta da Confindustria Nautica, riguarda sia i titoli maggiori STCW, sia l’introduzione del titolo semplificato (Ufficiale di navigazione del diporto di 2a classe) e ad avviso dell’Associazione nazionale di categoria può creare fino a 3.000 nuovi posti di lavoro. “Con la revisione della materia si rendono finalmente più competitivi i professionisti italiani del settore” – commenta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica – “per questo ringrazio il Vice Premier e Ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, il Vice Ministro, Edoardo Rixi, e il Capo Dipartimento MIT, Teresa Di Matteo”. “Più in generale, mi aspetto che alle intenzioni di una politica del mare corrispondano azioni coerenti a 360° da parte di tutte le altre amministrazioni pubbliche” – aggiunge Cecchi -. “Il Presidente Giorgia Meloni ha usato parole chiare: <Non è il comparto della nautica che deve ringraziare me per essere venuta al Salone Nautico Internazionale di Genova; devo ringraziare io questo comparto, che produce per miliardi di euro che si riversano anche nelle casse dello Stato italiano e fanno un pezzo delle risorse che lo Stato può spendere>, eppure ogni tanto qualcuno pensa che il settore serva solo a fare cassa, danneggiando innanzitutto proprio l’Erario ”. Nell’ambito dell’aggiornamento dei Titoli “maggiori”, conformi alla convenzione STCW, i limiti di abilitazione sono rispettivamente elevati a 500 GT per l’Ufficiale di navigazione, 3000 GT per il Capitano del diporto, oltre i 3000 GT per il Comandante del diporto. I certificati vigenti conservano validità e potranno essere rinnovati anticipatamente al fine di conseguire l’upgrade. L’Ufficiale del diporto può imbarcare: come Ufficiale di coperta di grado inferiore al primo, su navi da diporto, anche adibite al noleggio, ovvero su navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche, fino a 3000 GT (gross ton); oppure come comandante su navi da diporto fino a 500 GT (anche in noleggio, o destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche). Per il periodo di 36 mesi di addestramento sarà consentito l’imbarco anche su imbarcazioni maggiori di 15 metri di lunghezza, anche non adibite al noleggio. Il Capitano del diporto può imbarcare: come primo Ufficiale di coperta su navi da diporto, anche adibite al noleggio, o su navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche, senza alcun limite di stazza; oppure come comandante su navi da diporto inferiori a 3000 GT, anche adibite al noleggio, o su navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche sempre inferiori a 3000 GT. Per l’addestramento sono previsti 12 mesi di imbarco in qualità almeno di Ufficiale di coperta di grado inferiore al primo a bordo di navi da diporto, anche adibite al noleggio, o di navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche. Il Comandante del diporto può comandare navi da diporto, anche adibite al noleggio, o navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche, senza alcun limite di stazza, dopo un periodo di addestramento di ulteriori 24 mesi almeno primo ufficiale di coperta su navi di stazza uguale o maggiore di 500 GT. Per tutti i titoli STCW l’addestramento obbligatorio potrà essere effettuato sia su unità a noleggio, sia su unità in uso privato. Infine per l’Ufficiale di navigazione e il Capitano sono introdotte alcune funzioni alternative al periodo di imbarco obbligatorio ai fini del rinnovo del certificato: pilota del porto, ormeggiatore, ispettore di organismi di classifica, comandante impiegato presso cantieri navali per le prove tecniche di navigazione. Il testo introduce anche l’Ufficiale di navigazione del diporto di 2a classe, la nuova figura figlia di un percorso formativo qualificante, ma proporzionato al noleggio domestico di imbarcazioni da diporto, per il quale sono richiesti i corsi: di sicurezza personale e salvataggio per la navigazione d’altura, antincendio di base, primo soccorso (BLS), oltre al conseguimento del certificato di Radio operatore Short Range (SRC). Per conseguire il titolo è necessario aver compiuto 18 anni di età, essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado, aver sostenuto, con esito favorevole, un esame teorico e pratico. Il nuovo titolo professionale semplificato avrà validità di 10 anni. Sono attesi a breve i provvedimenti con il programma di esame e quello del corso di sicurezza personale e salvataggio. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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