Finalmente una buona notizia per coloro che utilizzano gli apparati VHF portatili (Palmari) a bordo.Nel mese di maggio 2002 “Nautica” aveva annunciato la campagna, che periodicamente si rinnova, contro i palmari e anche quest’anno non aveva fatto eccezione. Funzionari del Ministero delle Comunicazioni avevano negato, infatti, il rilascio della licenza per il VHF per gli apparati di tipo palmare, sostenendo che le nuove disposizioni comunitarie in materia di servizio mobile marittimo consentivano di avere a bordo solo gli apparati di tipo fisso ma non quelli portatili.

La questione ha sollevato numerose proteste nel mondo della nautica, tanto da indurre alcuni parlamentari del gruppo “Amici del mare” vicini a “Nautica” a presentare un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro delle Comunicazioni.

La risposta non è ancora arrivata ma è stato ottenuto molto di più. La competente Direzione Generale Pianificazione e Gestione delle Frequenze, con nota n. 1211 del 10 aprile 2002, ha disposto che “gli apparati VHF portatili, immessi sul mercato ai sensi della direttiva 1999�5CE attuata con D.Lgs 9.5.2001 n. 269, possono essere utilizzati sulle unità da diporto ai fini del soccorso e sicurezza”.

Sulla questione il Comando Generale delle Capitanerie di Porto (Maricogecap) aveva formulato un quesito nel mese di ottobre, ma ci sono voluti oltre sei mesi per avere due righe di risposta.

In ogni modo, meglio tardi che mai! La disposizione sarà ora inviata agli uffici marittimi, così anche per quest’anno (e speriamo l’ultimo) si è conclusa la leggenda dei palmari. C’è da augurarsi che il disegno di legge che regola in modo organico la materia, attualmente all’esame della Camera, sia presto approvato in modo da essere certi che nel futuro non si abbiano altre sorprese.

Fatte queste premesse ricapitoliamo le modalità per ottenere la licenza Rtf e l’uso degli apparati a bordo, facendo però attenzione che, secondo la disposizione ministeriale, i palmari possono essere impiegati soltanto nei casi di emergenza o soccorso mentre per effettuare anche il traffico di corrispondenza pubblica è necessario avere un apparato del tipo fisso.

Il VHF, secondo la tabella annessa al regolamento di sicurezza per la navigazione da diporto, è obbligatorio per le imbarcazioni e per i natanti, quando la navigazione si svolge a distanza superiore alle sei miglia dalla costa. Non sussiste alcun obbligo di avere a bordo l’apparato quando si naviga a distanza inferiore. Gli apparati possono essere di tipo fisso o portatile. Con l’entrata in vigore della direttiva 1999�5CE, recepita con D.Lgs. 2692001, i nuovi apparati da installare a bordo devono essere di tipo notificato secondo la direttiva citata e gli estremi annotati nella licenza di esercizio Rtf. I vecchi apparati di tipo omologato esistenti a bordo, muniti di regolare licenza, possono continuare a essere utilizzati senza problemi.

Per ottenere la licenza Rtf, la procedura, per le imbarcazioni e per i natanti, è diversa a seconda che l’apparato sia del tipo fisso o portatile.

Per le stazioni fisse, va richiesto la visita di collaudo all’Ispettorato Territoriale delle Comunicazioni (della Regione), ai fini del rilascio della licenza Rtf. La pratica per ottenere la licenza può essere svolta direttamente dalla società concessionaria (Telecom o Telemar) oppure tramite l’ufficio di iscrizione (per le imbarcazioni) che provvede anche all’assegnazione del nominativo internazionale ovvero l’autorità marittima locale (per i natanti) che assegna un indicativo di chiamata. Per il collaudo è previsto il rimborso spese per lo spostamento dei funzionari che eseguono la visita che varia in relazione alla distanza dalla sede in cui prestano servizio al luogo di stazionamento della barca. In attesa del rilascio della licenza definitiva, l’autorità marittima rilascia una licenza provvisoria avente validità non superiore ad un anno.

Per gli apparati portatili, utilizzati a bordo delle unità da diporto ai soli fini del soccorso e della sicurezza, la procedura è più semplice: va richiesta la licenza di esercizio Rtf con le modalità dianzi citate, senza necessità del collaudo del VHF.

Si ricorda infine che per utilizzare l’apparato VHF l’operatore deve essere in possesso del certificato limitato di radiotelefonista, che è rilasciato dal Ministero delle Comunicazioni, senza esame.