L’Hot Lab 67 M Explorer by VSY nasce nel rispetto del concetto originale di Explorer yacht, pur presentando tutte le caratteristiche tipiche di uno yacht moderno e assolutamente contemporaneo. È un progetto che unisce l’eleganza sobria al tipico gusto e savoir-faire italiano con l’intento di fare di questa imbarcazione un punto di riferimento nella categoria.

 La genesi dell’Hot Lab 67 M Explorer by VSY

Gli yacht del tipo Explorer hanno conosciuto una diffusione notevole negli ultimi anni, al punto da avere fortemente ispirato anche le barche che non possono ricadere in questa categoria. Tutto ha avuto inizio con la conversione delle navi da lavoro in navi da diporto; poi i cantieri hanno incominciato a proporre degli Explorer progettati dal foglio bianco, pensati fin da subito per l’utilizzo privato ma fedeli al concetto iniziale sia nell’aspetto più generale sia nel trattamento stilistico.

Come ha detto Michele Dragoni, socio e responsabile dello stile Hot Lab, «L’Hot Lab 67 M Explorer by VSY presenta tutte le richieste più caratteristiche degli yacht moderni, ricavati però attorno a un concetto molto fedele a quello originale di Explorer yacht». Le proporzioni generali propongono la classica sovrastruttura molto appruata delle barche da lavoro, siano esse navi oceanografiche, posacavi o pescherecci, soluzione che libera ampi spazi all’aperto nell’area poppiera. La prua classica, in controtendenza rispetto alle molto diffuse prue “a piombo” dal taglio verticale, così come le stesse “alette” situate ai lati della plancia di comando, suggeriscono un approccio progettuale molto marino e fedele sia alle barche da lavoro sia alle navi militari.

Il design

L’arrangiamento del layout esterno, elaborato e coerente, è più spiccatamente moderno. La poppa non prevede scale esterne, giacché l’accesso a bordo avviene attraverso una passerella a scomparsa, mentre il portello ad apertura verticale connette l’ampio “beach club” con la plancetta di poppa. Due grandi portelli a murata fungono da piattaforma e allo stesso tempo consentono l’alaggio del tender e dei toys di cui è dotato lo yacht. La parte poppiera del ponte principale è completamente “flush” e quand’è sgombra degli arredi mobili si presta a ospitare un elicottero. Per facilitare le operazioni di decollo e di atterraggio, si è voluto occultare i verricelli e le bitte per l’ormeggio sotto il ponte stesso, mentre l’accesso all’area “beach club” dal ponte principale avviene per mezzo di un ampio tambuccio.

Come ha detto Michele Dragoni, «il gioco di pieni e vuoti che si alterna man mano che si sale di ponte in ponte, lungo la bella sovrastruttura, è quasi certamente il segno stilistico più caratterizzante degli esterni dell’Hot Lab 67 M Explorer by VSY». Le cosiddette “alette” (wing stations), situate ai lati della plancia di comando, sono volutamente molto voluminose per facilitare le manovre di ormeggio, ma sono al tempo stesso un omaggio alle barche da lavoro da cui la categoria Explorer trae ispirazione. La “infinity pool” situata a poppavia della plancia, lontano dagli sguardi indiscreti, crea un intimo e scenografico punto panoramico. In cima alla sovrastruttura, a poppavia dell’albero strumenti, è stato ricavato un piccolo sundeck panoramico: si tratta di una citazione delle gabbie (“crow’s nest”) dei velieri che un tempo solcavano i mari.

A livello interno l’Hot Lab 67 M Explorer by VSY è molto classico e, come ha detto Antonio Romano, socio di Hot Lab e responsabile del marketing dello studio milanese, «è il frutto di uno studio accurato e mirato a bilanciare in modo ottimale gli spazi coperti rispetto a quelli all’aperto dello yacht». Il layout è disponibile in due versioni, da sei o sette cabine complessive. «Il comune denominatore», ha aggiunto Romano, «è rappresentato dalla presenza di ampie finestrature, su tre dei quattro ponti, che inondano gli interni di luce; altri punti fermi sono l’appartamento armatoriale, che è situato nella parte prodiera del ponte superiore – con vista mozzafiato di 180° sul mare, studio privato e due bagni dedicati -, una sky lounge munita di vetrate su tre lati, una palestra panoramica sul bridge deck e un beach club di dimensioni superiori rispetto alla media che, quando il tender e i toys sono in acqua, funge da area lounge/relax e, al tempo stesso, da zona benessere».

Alla descrizione del progetto seguirà una presentazione degli ambienti interni dell’Hot Lab 67 M Explorer by VSY. Come sempre, sarà Enrico Lumini, socio dello studio Hot Lab e responsabile del design degli interni, a illustrare le linee guida che hanno ispirato questo aspetto della progettazione.