The Mark of Adventure – l’avventura raccontata quasi un anno fa che ha visto il rider di Simone Zignoli affrontare in solitaria a bordo di una moto d’acqua Yamaha la circumnavigazione della Sardegna, ha spinto la casa dei tre diapason a credere con sempre più convinzione che il raggiungimento di obiettivi sostenibili debba essere legato ad azioni concrete.  Tra queste la partecipazione di Yamaha – e i partner Santander Consumer Bank e SP Plast a PlasticLess, il progetto targato LifeGate realizzatosi ieri a Genova con l’installazione di un dispositivo e ad Alghero con l’adozione di un Seabin per raccogliere microplastiche e restituire un’acqua più pulita.

Genova, 19 luglio 2022. Ieri Yamaha ha vissuto un momento importante al Rowing Club di Genova confermando il suo impegno, sempre in prima fila, in fatto di sostenibilità ambientale. Si è concretizzata infatti la partecipazione di Yamaha al progetto LifeGate PlasticLess, che ha visto posizionare un Seabin – il dispositivo che permette la raccolta della plastica e delle microplastiche in acqua – presso il porticciolo Duca degli Abruzzi. Un secondo Seabin è posizionato presso la Aquatica Marina & Yacht Service di Alghero.

L’importante collaborazione di Yamaha con LifeGate è iniziata lo scorso anno, a conclusione del progetto The Mark of Adventure, una esperienza unica che non perde di vista uno dei temi fondamentali e di indiscussa priorità e attualità per l’azienda: la necessità dell’assunzione individuale e collettiva di un modello di comportamento all’insegna della sostenibilità.

L’avventura aveva, in particolare, visto l’ambassador Simone Zignoli circumnavigare la Sardegna in sella a una WaveRunner Yamaha alla scoperta degli angoli più incontaminati dell’isola, invitando gli utenti a sensibilizzarsi su quanto sia importante il rispetto dell’ambiente che ci circonda e nel quale viviamo.

Proprio per questo la casa dei tre diapason, insieme ai partner Santander Consumer Bank e SP Plast, tra le altre importanti azioni, aveva accolto con grande entusiasmo il progetto PlasticLess di LifeGate promosso per contribuire alla diminuzione dell’inquinamento delle nostre acque.

In particolare, PlasticLess ha l’obiettivo principale di tutelare la salute del mare per preservare l’ambiente e la salute dell’uomo, sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere buone pratiche nel segno della sostenibilità, attraverso la raccolta dei rifiuti plastici nelle acque dei porti, marine e circoli nautici e a promuovere un modello di economia circolare.

Protagonista di questa missione il dispositivo Seabin o cestino del mare, in grado di raccogliere dall’acqua la plastica ma anche la microplastica fino a 2 mm e microfibre fino a 0,3 mm.
Un vero e proprio cestino «mangia plastica» dalla struttura tanto semplice quanto efficace che consente una raccolta dei rifiuti continuativa e con impatti minimi a livello di gestione da parte delle strutture coinvolte.

“Con l’ausilio del Seabin possiamo fare la nostra parte in modo concreto per ripulire il nostro splendido mare e siamo orgogliosi di partecipare al progetto LifeGate PlasticLess – il commento di Michele Rebuffo, Consigliere del Rowing Club Genovese – Sarà inoltre l’occasione per sensibilizzare i nostri giovani atleti sul rispetto del mare e su come anche loro possano contribuire alla sua salvaguardia ogni giorno”.

“L’obiettivo di LifeGate PlasticLess è anche quello di creare un cambiamento culturale – spiega Enea Roveda, CEO di LifeGate – l’ambizione è quella di posizionare i Seabin in tutto il territorio nazionale e le realtà che ci hanno sostenuto in questi anni dimostrano che il cambio di rotta non è solo possibile, ma anche realizzabile”.

Il sostegno di Yamaha a LifeGate PlasticLess con due importanti strumenti per la pulizia delle acque si inserisce all’interno del proprio piano globale denominato ENVIRONMENTAL PLAN 2050, un piano di sostenibilità che si sviluppa fino al 2050 – nel quale Yamaha si impegna nella riduzione delle emissioni, nel recycling, nell’educational e, contestualmente, mette a disposizione le proprie risorse per sostenere attività di terze parti già attive con iniziative concrete di preservazione dell’ambiente e delle biodiversità.