Per definizione, i multiscafi sono molto efficienti dal punto di vista idrodinamico, consentendo buone velocità con potenze e consumi ridottissimi. Questo grazie agli scafi lunghi e stretti, molto affinati, che generano poca onda. Ma, evidentemente, questa caratteristica ne condiziona l’abitabilità. Come si fa, su una barca di 10 metri, a sfruttare e rendere un minimo abitabili scafi larghi 1,50 m nel punto di maggior larghezza? Questo è il motivo per cui è alquanto raro incontrare multiscafi cabinati di piccole dimensioni, diciamo sotto i 15 metri.
Leen 50
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Allo stesso tempo è anche vero che, negli ultimi anni, questo limite si sta pian piano riducendo, soprattutto grazie all’escamotage costituito dalle forme di scafo che si allargano ad arte sopra il piano di galleggiamento al fine di aumentare la volumetria interna senza compromettere più di tanto le caratteristiche idrodinamiche.
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Se quanto appena detto è vero per un catamarano, lo è ancor di più per un trimarano, dove il volume immerso (quello che sostiene il peso della barca, ovvero il dislocamento) viene ripartito su tre scafi che, a parità di lunghezza, saranno ancora più affinati, cioè più stretti. E così, solo pochi tra i lettori potranno dire di aver visto un trimarano cabinato, che peraltro resta la barca più costosa da costruire, indipendentemente dalle dimensioni. Questa categoria di barche comunque esiste, e pure di dimensioni relativamente contenute. A produrla è, per esempio, NEEL Trimarans Group, cantiere francese che ne è leader mondiale con i marchi NEEL Trimarans, per la vela, e LEEN Trimarans, per il motore.
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