Scheda tecnica

Lunghezza massima f.t. m 9,82
Lunghezza scafo m 9,15
Larghezza massima m 2,99
Rapporto lunghezza/larghezza 3,06
Deriva standard m 2
Deriva basculante m 1,22-2
Deriva telescopica m 0,9-2,10
Dislocamento Kg 2.300
Tipo di armamento sloop
Albero in alluminio con un ordine di crocette
Boma in alluminio
Vang rigido con paranco interno
Bompresso fisso
Sartiame spiroidale
Verricelli 2 winch su supporti interni al pozzetto, 2 winch sulla tuga
Superficie randa mq 28
Superficie fiocco autovirante mq 20
Superficie gennaker mq 80
Superficie Code 0 mq 40
Motorizzazione 15 HP
Tipo di trasmissione S-Drive
Capacità serbatoio carburante 25 litri
Capacità serbatoio acqua 50 litri
Portata omologata 6 persone
Progetto Peugeot Design
Michele Molino (architettura navale)
Costruttore Latitude 46 Yachts Constr.
Ile de Ré – Francia
[email protected]
https://tofinou.com
Importatore YachtSinergy, Cala Galera
tel. 335 22 07 42
Categoria di progettazione CE C
Prezzo base (Iva esclusa) 135.000 Euro

La gallery


Descrizione della barca provata

Si colloca nella fascia dei natanti, l’ultimo nato del cantiere francese Latitude 46. Le linee classiche e l’estrema attenzione alle rifiniture, sono il marchio di fabbrica per questo day cruiser dalla bellezza d’altri tempi.

L’alleanza progettuale fra mondo dell’auto e quello dello yachting non ha sempre condotto a risultati eclatanti. Spesso sfugge anche la necessità di questo connubio sul piano del design, considerando che chi va per mare probabilmente ama di più le differenze fra un’auto e una barca che le similitudini. Nel caso del Tofinou 9.7, le obiezioni sono state azzerate dal risultato.

Video originale del cantiere

La collaborazione fra Peugeot Design e il cantiere bretone ha portato alla luce una barca davvero bella, che mantiene tutta l’eleganza e la semplicità tipiche dei Tofinou, con qualche nota di modernità che si inserisce perfettamente nel solco più classico tracciato dalla produzione del cantiere. C’è da dire che lo studio del leone rampante ha sempre avuto un approccio globale al design, cimentandosi in ambiti anche molto diversi da quello dell’automobile; inoltre, l’architettura navale è stata curata da Michele Molino, che aveva dichiarato come la barca fosse il “frutto di un lungo lavoro di progettazione con tecnologie adottate prese in prestito dal mondo del maxi per essere in grado di combinare prestazioni e affidabilità“.

Tofinou 9.7Fatto sta che questa contaminazione fra culture e competenze diverse ha dato vita a una barca in cui la coesistenza fra materiali e stili classici e innovativi rappresenta il valore aggiunto.

La costruzione dello scafo è in sandwich di PVC con resina vinilestere, con parti in pieno nella zona della chiglia e rinforzi in acciaio. Anche la coperta è realizzata con un sandwich rivestito di teak spesso 8 millimetri che viene fissato con un procedimento di incollaggio sottovuoto. Non mancano importanti inserti di mogano, materiale tipico dei Tofinou, come il rivestimento della tuga appena accennata, quasi a rappresentare una lieve curvatura della coperta.

La carena più larga rispetto a quelle più tradizionali del cantiere, ha permesso di migliorare l’ergonomia del pozzetto e la circolazione sul ponte sia in un’ottica di regata sia in quella più croceristica. L’idea è comunque quella di permettere una condizione in solitaria, grazie alla presenza del fiocco autovirante e alla posizione della scotta di randa, giusto alle spalle del timoniere, e quelle del fiocco, rinviate ai winch collocati a pochi centimetri dalla posizione che il timoniere assume sopra o sotto vento. L’armo è a 7/8 con un ordine di crocette e presa di terzaruoli diretta. A prua, oltre al fiocco rollabile con il tamburo sotto il livello del ponte, è fissata una delfiniera in carbonio cui si può murare un code 0 rollabile.

Tofinou 9.7

Essenziali, ma estremamente curati nelle rifiniture, gli interni sono coerentemente impostati per un uso giornaliero della barca. Quindi due cuccette laterali a prua e due divani, un mobile cucina e un bagno chimico. Sotto i gradini c’è l’accesso al motore entrobordo da 15 HP con elica a pale abbattibili e trasmissione sail drive.
Tre le possibili scelte per la chiglia: fissa, basculante o telescopia, con pescaggio che varia da 0,90 a 2 metri. Anche la pala del timone può essere doppia o singola, scelta, quest’ultima, che bene si associa a quella di una chiglia fissa in cui il pescaggio è maggiore.