Accanto all’isola più mondana e alternativa della Grecia si stendono le rovine di quello che nell’antichità era il luogo più sacro dell’Egeo: due mondi all’opposto nel raggio di poche miglia. È un po’ la classica Grecia da cartolina con tutti gli stereotipi del caso, dai mulini a vento ai ristorantini bordo mare, dalle deliziose viuzze con quelle chiazze di colore che brillano come gioielli sul bianco immacolato delle case, ai negozietti di souvenir in cui l’artigianato locale si fonde con strani oggetti di provenienza esotica (conchiglie tropicali incluse). Non mancano le colonie di gatti paciosi e socievoli, perché il turista di passaggio non lesina mai una carezza, e ogni tanto appare un pellicano che, essendo stato visto anche su altre isole, non si sa mai se sia lui a girovagare per l’arcipelago o le varie pro loco che se lo prestano di volta in volta. In ogni caso è simpatico e fa colore.
Il paese di Mykonos fonde in un gradevole mix di sofisticata eleganza le più tipiche immagini della Grecia da cartolina. Il tutto in una mondanità che, discreta di giorno, si trasforma poi in una vita notturna dove tirare l’alba è quasi la regola.

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