Slovenia, la costa, un concentrato di bellezza di Patrizia Magi il 28 Mag 2025 Splendidi parchi naturali, pittoresche cittadine marinare dalla lunga storia e attraenti località turistiche con casinò, centri termali e una pletora di ristorantini che propongono le eccellenze del territorio. Lungo le 25 miglia della frastagliata costa della Slovenia, ogni ansa si rivela una piacevole sorpresa. Il Parco naturale di Punta Grossa (Debeli rtic) all’estremità della penisola di Ancarano ricamata da filari di viti e contornata da falesie di flysch. Sommario La costa slovenaAncarano e CapodistriaUn po’ di storiaLa bella IsolaStrugnano e PiranoPortorose e le SalineNotizie Utili – Costa SlovenaINFO TURISTICHE La costa slovena Situata nel Golfo di Trieste, di cui conclude il profilo orientale, la costa slovena a dispetto delle sue contenute dimensioni è un vero concentrato di bellezze naturali e storiche, retaggio queste ultime del crocevia di popoli e culture che si sono nel tempo avvicendate. Greci, Romani, Bizantini e soprattutto la Repubblica di Venezia – sotto la cui egida l’Istria slovena è rimasta per circa quattro secoli, fino al 1797 – hanno lasciato una profonda traccia del loro passaggio riconoscibile nell’architettura dei centri storici, nei mandracchi (piccole darsene riparate), nella gastronomia e nelle tradizioni. Lungo il litorale si susseguono ben quattro porti turistici – locati a Capodistria (Koper), Isola (Izola), Pirano (Piran) e Portorose (Portoroz) –, che permettono di visitare comodamente questo territorio caratterizzato peraltro da buone condizioni meteo marine con oltre 200 giornate di bonaccia durante l’anno. Parco naturale, la spiaggia di Punta Grossa. Ancarano e Capodistria La costa slovena inizia con la profonda baia di San Bartolomeo lungo cui è posto il confine di stato con l’Italia che ne condivide una piccola parte. La definisce a Sud la Penisola di Ancarano (Ankaran) che si estende dal Lazzaretto (Lazaret) a Valdoltra ed è interamente ricamata da ipnotici filari di viti e ulivi. L’estremità di questo corposo dito orlato di pini marittimi, querce e frassini è protetto come Parco Naturale di Punta Grossa per la sua particolarità geomorfologica: è infatti contornato da una falesia di flysch alta dai 12 ai 36 metri piantata su un fondale poco profondo (massimo 5 metri) dove vivono rare specie marine. Superata la spiaggia di Valdotra, il litorale tra Santa Caterina e San Nicolò si fa notare per due particolarità, il Cimitero di conchiglie in riva al mare – ne sono state contate 234 specie –, e il Prato salato mediterraneo, una zona umida costiera habitat di uccelli e rare piante alofite da visitare passeggiando su un sentiero sopraelevato in legno. Lo sguardo cade poi sul grande porto commerciale di Capodistria che – con 240 ettari di piazzali destinati ai container, gigantesche gru, magazzini e terminal –, occupa insieme alla ridente cittadina medievale di Capodistria il cuore della baia chiamata il Vallone. La città di Capodistria con in primo piano il porto, il mandracchio e il Magazzino di San Marco del XVII secolo. Un po’ di storia La nascita di Capodistria si perde nella notte dei tempi. I Greci chiamarono questa isoletta rocciosa a forma di scudo – su cui poi sorse la città – Aegida, forse per la somiglianza con l’egida di Atena che secondo la leggenda cadde in questo tratto di mare nel corso di una battaglia tra la dea e Poseidone e venne poi trasformata in scoglio da Giove. Per i Romani era invece Capris, l’isola delle capre, Justinopolis per i Bizantini, Caput Histriae per i patriarchi di Aquileia e Capo d’Istria per i Veneziani che la conquistarono nel 1463, la collegarono alla terraferma nel XVI secolo e la resero la più importante e prospera città dell’Istria grazie anche al monopolio marittimo per il commercio del sale nell’area tra Grado e Pola che gli concessero per la sua fedeltà. La città di Isola (Izola) L’impronta della Serenissima si palesa subito appena varcata la Porta della Muda, simile a un arco di trionfo – l’unica rimasta delle dodici che cingevano Capodistria –, da cui si dipana un intrigo di portici e calli strette tra case color pastello ed eleganti palazzi. In Piazza Tito, il “campo” principale, si trovano gli edifici più scenografici, il Duomo dell’Assunzione di Maria dalla candida facciata in stile gotico e rinascimentale accanto al campanile romanico alto 54 metri, il merlato Palazzo Pretorio – odierna sede del Comune – e il Palazzo della Loggia, entrambi in stile gotico veneziano, l’Armeria e la Foresteria. La via Kidriceva Ulica – lungo cui sono allineate graziose abitazioni di epoca medievale –, collega la piazza al mandracchio e al grande Magazzino di San Marco (oggi conosciuto come Taverna) risalente al XVII secolo, in passato adibito allo stoccaggio del sale. Dietro le sue ariose arcate in mattoni si apre la bella Piazza Carpaccio con al centro un pozzo a forma di capitello risalente al XV secolo e la Colonna di Santa Giustina del 1572, eretta per ricordare la vittoria delle flotte cristiane su quelle musulmane nella Battaglia di Lepanto (1571) cui aveva partecipato anche una galea della città. La città di Isola (Izola) e il suo mandracchio. La bella Isola A sei miglia si protende verso il largo la cittadina medievale di Isola che, come suggerisce il nome, prima di essere collegata alla terraferma nel XIX secolo sorgeva su un’isoletta collinosa vicina alla costa. Rinomata per le sue tradizioni di pesca oltre che per la viticoltura e l’olivicoltura, Isola ha un fascino d’altri tempi che si scopre passeggiando per le tortuose viuzze del suo centro storico strette tra semplici case “isolane” sovrastate dalla chiesa di San Mauro risalente al XV secolo e dall’adiacente campanile gotico in pietra d’Istria alto oltre 30 metri che spicca sull’abitato come una candelina sulla torta. Novantanove gradini portano fino alla sua cima da dove si può ammirare uno stupendo panorama dal borgo, con il mandracchio e il porto turistico, sul Golfo di Trieste. Nei dintorni non mancano accoglienti spiagge come quella di San Simone nei pressi del Parco Archeologico che custodisce i resti di una villa “marittima” romana costruita nel II sec. a.C. su un’area di 3000 metri quadrati. Accanto c’era il porto cinto da un massiccio molo lungo 55 metri e da una diga foranea di 110 metri – oggi visibili sott’acqua – dove potevano attraccare navi fino a 30 metri di lunghezza. Il porto interno di Pirano su cui si affaccia Palazzo Gabrielli – costruito nel XIX secolo – che ospita il Museo del Mare. Strugnano e Pirano Tra Isola e Pirano si estende il Parco Naturale di Strugnano (Strunjan) di oltre 400 ettari che comprende gran parte dell’omonima Penisola – attraversata da sentieri naturalistici –, le antiche saline ancora attive e una fascia di mare larga 200 metri con fondali custodi di praterie sottomarine. Un ecosistema di grande valore dove spettacolari falesie di tenero flysch alte oltre 80 metri cadono a strapiombo sul mare. Nell’incantevole baia della Luna a Punta Ronco (Ronek) si trovano le più suggestive su cui svetta una grande croce bianca che veglia sui marinai, un vero piccolo paradiso. Parco naturale delle Saline di Sicciole, Fontanigge, la parte meridionale delle saline con il Museo della Salina e sullo sfondo le case abbandonate dei salinai. Proseguendo lungo la costa boscosa dell’ampia baia di Strugnano lo sguardo cade inevitabilmente sul ciglio del colle bastionato affacciato sul mare su cui è adagiata la Chiesa di San Giorgio del XVII secolo con il suo campanile – copia ridotta di quello di San Marco a Venezia – sormontato da una statua dell’Arcangelo Gabriele. Il centro storico di Pirano. Da qui ha inizio la piccola penisola a forma di triangolo puntato verso il largo monopolizzata dall’incantevole cittadina di Pirano, una distesa di ridenti casette dai tetti rossi – un tempo di pescatori e salinai – con all’apice Punta Madonna (Monumento Naturale) su cui è situato il faro posto su un bastione circolare del XVI secolo che era parte integrante della cinta muraria veneziana. La sovrasta il campaniletto in pietra chiara in stile neogotico dell’attigua chiesa risalente al XIII secolo e più volte rimaneggiata, inizialmente dedicata a San Clemente, protettore dei marinai, e nel 1632 intitolata anche alla Madonna della Salute in segno di devozione per lo scampato pericolo della peste. Per visitare la città basta perdersi nel suo labirinto di romantiche “calli” lastricate che finiscono inevitabilmente nell’ellittica Piazza Giuseppe Tartini – il “salotto” della città – dedicata al violinista e compositore piranese famoso per la sonata “Il trillo del diavolo”. La sua statua si erge nella parte centrale della piazza che è circondata da eleganti edifici – come il Municipio del XIX secolo, la casa natale di Tartini e la cosiddetta “casa veneziana” ornata da finestre in stile gotico – e collegata al mandracchio da cui inizia il lungomare zeppo di ristoranti e caffè con tavolini all’aperto da cui gustarsi il panorama sul porto e la baia di Pirano. Pirano, Piazza Tartini, la piazza principale della città. Portorose e le Saline Il frizzante centro balneare di Portorose rappresenta la versione glamour della costa slovena. Alberghi eccellenti, ristoranti gourmet, locali sul lungomare dove trascorrere la serata ballando sulla spiaggia o gustandosi un cocktail e un’esaustiva scelta di centri benessere e Spa, il tutto a due passi dal capiente porto turistico. Il Parco naturale di Strugnano con le falesie di flysch della baia della Luna. Imperdibile una visita al vicino Parco naturale delle Saline di Sicciole – al confine con la Croazia –, una zona umida di 673 ettari frequentata da oltre 300 specie diverse di uccelli dove ancora oggi si raccoglie manualmente il sale come 700 anni fa nei campi “salanti” che si trovano nell’area settentrionale chiamata Lera. Il Grande Canal la separa dalla parte meridionale del parco, Fontanigge, non più utilizzata, che diventa spettacolare al tramonto quando il sole tinge d’oro gli antichi bacini e le case abbandonate dei salinai. Alcune di loro ospitano il Museo delle Saline, dove attraverso gli alloggi restaurati e i magazzini del sale si può saperne di più sulla vita e il mestiere dei salinai. La grande baia di Portorose. Notizie Utili – Costa Slovena Porti turistici Marina Koper (Kopalisco Nabrezje 5, Koper; www.marina-koper.si – Vhf Canale 17). Situato accanto alla città di Koper dispone di 68 posti ormeggi per imbarcazioni fino a 18 metri di lunghezza. Tra i servizi: acqua, elettricità, Wi-Fi, distributore di carburante, travel lift, riparazione e manutenzione delle imbarcazioni. MarinaUp Izola (Tomaziceva 4a, Izola; www.marinaup.com – Vhf Canale 17). Vicino al centro storico di Izola offre 800 posti barca per imbarcazioni fino a 45 metri di lunghezza. Tra i servizi: acqua, elettricità, Wi-Fi, travel lift, riparazione e manutenzione delle imbarcazioni, assistenza all’ormeggio e sorveglianza 24/24 ore. Marina Piran (Autorità portuale, tel. 00386 5 617500- Vhf Canale 17). Nel cuore del centro storico offre 30 ormeggi per imbarcazioni fino a 30 metri di lunghezza. Tra i servizi: acqua, elettricità, distributore di carburante. Marina Portoroz (Cesta Solinarjev 8, Portoroz; www.marinap.si – Vhf Canale 17). Moderna marina dispone di 650 ormeggi per barche fino a 30 metri. Tra i servizi: acqua, elettricità, Wi-Fi, distributore di carburante, manutenzione e riparazioni di imbarcazioni, motori e parti meccaniche, rimessaggio invernale. Il porto turistico di Portorose. Alberghi Hotel Slovenija (Obala 33, Portoroz; booking@lifeclass.net; www.lifeclass.net). Cinque stelle della prestigiosa catena Lifeclass che dispone anche di cinque alberghi 4 stelle a pochi passi dalla spiaggia privata Meduza. L’hotel Slovenija offre camere vista mare di design moderne e spaziose e 5 ristoranti. È collegato alle Terme Portoroz dove trovare piscine con acqua termominerale, piscine con acqua di mare riscaldata – Sea Spa, saune e centri benessere dall’ Ayurveda al Wai Thai. Tramonto su Fontanigge. Ristoranti Parco Naturale delle Saline di Sicciole – Kpss (Lera, www.kpss.si). Il parco preserva il patrimonio naturale e culturale delle antiche saline dove ancora oggi si produce il sale nell’area di Lera. Vi si trova anche il Museo delle Saline nell’area non più utilizzata di Fontanigge. Thalasso Spa Lepa Vida (Seca 115, Portoroz; www.thalasso-lepavida.si). Centro termale all’aperto tra i campi di sale. Offre trattamenti estetici e curativi con l’utilizzo di prodotti – quali fango salino, salamoia e acqua marina – estratti nel Parco Naturale delle Saline di Sicciole. INFO TURISTICHE Ente Sloveno per il Turismo (STO) – Galleria Buenos Aires 1, Milano – tel. 02 29515587 – info@slovenia.info – www.slovenia.info Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!