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di Lydia Gaziano Scargiali

Non sarà la prossima estate, ma forse la successiva a vedere gli yacht ormeggiati a Malfa come in qualunque moderno marina.
Sono ormai decenni che, ogni estate, gli abitanti del comune eoliano vedono passare davanti ai loro occhi tanti splendidi yacht di tutte le dimensioni e provenienze, ma purtroppo solo passare perché l’ormeggio risulta negato ai più e solo mediante i gommoni alcuni turisti riescono a raggiungere la deliziosa località dell’isola di Salina.

Malfa
Malfa

Sembra, infatti, che neppure Malfa sia sfuggita alle consuete traversie dei porti turistici siciliani, vissute fin dai tempi più remoti.
Sono in molti a ritenere che lo Scalo Galera di Malfa, posto a Nord dell’isola, venisse utilizzato fin dall’antichità.
Infatti, tante popolazioni di differenti origini hanno popolato, nel corso dei secoli, le isole Eolie, ma invasioni e devastazioni ne hanno, purtroppo, periodicamente, sconvolto il territorio.

Nel 1990, per volontà del Comune di Malfa, si era avviato un progetto per la costruzione di un porto più ampio e più efficiente di quello esistente, che non era altro che un approdo, fruibile solo quando le condizioni meteo lo consentivano.
Ma iniziati e poi bloccati da difficoltà logistiche e burocratiche, i lavori subirono ritardi e interruzioni, fino allo stop definitivo dopo che due ditte avevano dovuto gettare la spugna.

Malfa
Malfa

La ferma volontà dell’attuale sindaco Clara Rametta, finalmente, nonostante numerose difficoltà, ha rimesso in gioco la struttura portuale, che avrà destinazione turistica e da diporto. E nel 2020 è arrivato l’atteso finanziamento con 19 milioni e duecentomila euro. Successivamente, nel mese di maggio di quest’anno, si è aggiudicata i lavori la Infratech, tenuta a completarli entro la fine di novembre 2022.

Allo stato attuale, è stato eretto il sottostrato della barriera, indispensabile per la protezione del molo di sopraflutto dalle grosse mareggiate, poi si passerà alla costruzione della radice della diga, da completare velocemente per difendere le opere già realizzate, mentre la banchina sarà allungata e prolungata per dare al bacino acqueo una maggiore estensione. Vi si potranno ospitare fino a 80 unità, di cui 15 megayacht, ma un pontile galleggiante potrebbe aumentarne ancora la capienza. Infine, un’ampia mantellata sarà posizionata lungo la banchina per assicurare all’opera la massima protezione possibile.

Questa si attiene a quanto prescritto dagli ultimi standard ambientali. Prevede, ad esempio, calcestruzzi colorati per un migliore inserimento dal punto di vista paesaggistico e tutte le apparecchiature necessarie alla salvaguardia ambientale, come lo spurgo delle acque di sentina e di oli esausti.

Il braccio di sottoflutto resterà uguale, a parte la pavimentazione, mentre verrà eliminato il braccio interno, ormai pericolante.
Attiguo al porto sarà costruito un parcheggio di circa 750 mq per gli autroveicoli. Una strada collega da tempo il porto al vicino paese di Malfa, mentre già esiste una navetta gratuita per il percorso dal porto al paese. Non mancano nelle vicinanze alberghi, ristoranti e case vacanza. Quando il porto sarà completato ci sarà un bando di gara per la gestione.

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