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di Lydia Gaziano Scargiali

Siculiana, località adagiata sulla costa meridionale della Sicilia, non è attualmente molto frequentata dai turisti, come invece meriterebbe. Come altri luoghi della Sicilia, soffre, infatti, della scarsità di collegamenti terrestri e aerei.
Spiagge ampie e incontaminate, sole fino al tramonto, mare che guarda verso le coste africane, sembra il luogo ideale per la balneazione e il turismo nautico.

Il territorio offre molto sia dal punto di vista paesaggistico sia da quello archeologico. Abitato fin dai tempi più remoti, fu sede dei Siculi (da qui l’origine del nome Siculiana), offriva riparo naturale alle imbarcazioni che potevano risalire la foce del fiume Canne, che, essendo navigabile, risultava una vera porta della Sicilia e perciò prese il nome di “Siculi Janua”.

Si trattava di un porto definito “caricatore” perché specializzato nel commercio del grano fin dall’età romano-punica, attività che proseguì nel corso dei secoli, fino al XVI.

La città, una volta grande e potente fu abitata da tanti popoli e oggetto di contese fra vari feudatari rivali tra loro.
Siculiana è una bella addormentata sul mare che aspetta ancora il principe che la risvegli.
Ha vissuto, in passato, momenti eroici e di stasi, ma i suoi tesori sono ancora lì e basta scoprirli per amarli e valorizzarli.

Tra le sue bellezze, il castello dei Chiaramonte, perfettamente conservato, che domina dall’alto il mare e le coste sabbiose in uno splendido panorama, tale da non sembrare nemmeno reale, ma oltre al castello c’è molto altro: la Riserva naturale di Torre Salsa, il Museo della Memoria e del Territorio, la baia delle Sirene e la spiaggia di Giallonardo.

Siculiana

Un porto turistico può fare molto per ridare a Siculiana e al territorio circostante quanto secoli di oblio le hanno tolto. Potrà dare ai turisti che arrivano dal mare la possibilità di conoscere un territorio ricco di rare attrazioni storiche e naturalistiche.

Anche l’entroterra, infatti, è vasto e interessante. Dall’alto, Siculiana è sovrastata da Caltabellotta, il paese passato alla storia per aver sancito, in Sicilia, la fine della guerra del Vespro con l’accordo raggiunto da Angioini e Aragonesi dopo due decenni di guerre.
Colline e vallate si succedono senza soluzione tra la costa sud e quella tirrenica a settentrione dell’Isola, punteggiate da vigneti e uliveti, sparsi su una terra dorata, sovente arsa dal sole e spazzata dal caldo scirocco.
Completamente insabbiato da ben quindici anni, purtroppo il porto non è utilizzabile, anche perché il golfetto in cui si trova non è fornito di protezione.

Due progetti attendono di essere realizzati.
In particolare, quello del Comune di Siculiana, prevede la costruzione di una banchina sul lato interno della diga di sopraflutto, la cui realizzazione consentirà l’ormeggio di circa 50 imbarcazioni. Si procederà, in una prima fase, lasciando inizialmente il porto insabbiato poiché, in tal modo, l’opera risulterà più semplice, costerà di meno e comporterà meno rischi ambientali.
Successivamente, invece, si procederà al dragaggio dell’area portuale, opera che è ricompresa anche nel ripascimento del litorale di Eraclea Minoa, dove oggi il bosco è divorato dal mare e dove si prevede, così, di ricostruire anche la spiaggia e le dune originariamente presenti.

Questo progetto è gestito dal Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, di concerto con il comune di Cattolica Eraclea.
Realizzato il dragaggio, la banchina potrà finalmente diventare attiva.
Per queste opere sono stati stabiliti dei fondi.

Il Comune di Siculiana ha partecipato anche a un bando, destinato alla Pesca, nell’ambito del PO FEAMP 2014/2020, il che potrà dare ulteriore impulso alla realizzazione complessiva delle opere previste.
In un secondo momento, si valuterà anche l’opportunità di procedere per altri interventi.

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