Suzuki DF40A ARI il motore fuoribordo senza patente con una spinta in più di Ufficio stampa esterno il 21 Ott 2019 Pronti per vivere una giornata di mare in mare? Certo! Noi di Nautica testiamo il nuovo motore Suzuki D40A ARI e la giornata sembra proprio quella giusta: il mare è buono, la barca ha il pieno di benzina, le dotazioni di sicurezza sono già a bordo. E allora? Si parte! Con un minimo di gas le prestazioni sono già molto elevate e vi spieghiamo perché! Il motore fuoribordo che si guida senza patente Ari, in giapponese, significa formica: un insetto capace di trasportare carichi fino a 30 volte il proprio peso. La scelta di Suzuki di attribuire questo nome al suo nuovo fuoribordo da 40 HP sta proprio a sottolineare la caratteristica principale del DF 40 A Cubatura, 943 cc e architettura, tre cilindri Derivata dal più potente DF60AV, l’unità termica del Suzuki DF40A ARI ne riprende cubatura, 943 cc, e architettura, tre cilindri in linea, con tutti i benefici che essa porta rispetto ai quattro cilindri, a partire dalla compattezza e dal peso. Il Suzuki DF40A ARI ha, infatti, dalla sua il vantaggio della leggerezza, che si traduce anche in un rapporto peso/potenza più favorevole rispetto a un quattro cilindri e, sempre in virtù della sua architettura, può garantire un incremento dei valori di coppia, aspetto determinante per entrare velocemente in planata con l’imbarcazione. Confronta il Suzuki DF40A ARI con il Suzuki DF40A Tre cilindri piuttosto che quattro, vuol dire anche avere un motore con meno parti meccaniche in movimento, quindi minori attriti e anche minori costi per manutenerlo. Aspetto, quest’ultimo, che sul Suzuki DF40A ARI viene amplificato dall’adozione di una catena di distribuzione in luogo della tradizionale cinghia in gomma, soggetta a usura e quindi a rotture che possono arrecare gravi danni al propulsore. Una fiche tecnica che rende il senza patente Suzuki unico sul mercato. Inoltre, è dotato di Self Adjusting Timing Chain, dispositivo grazie al quale la stessa catena di distribuzione è sempre perfettamente lubrificata e pretensionata in modo appropriato, non richiedendo manutenzioni e assicurando operatività e durata. La chiave di volta di questo modello è comunque il piede che, essendo sostanzialmente lo stesso del DF 60 AV, dimostra quanto siano stati abili gli ingegneri della Suzuki nel trasferire un elemento così potente su un motore che rientra nella categoria dei senzapatente. Grazie al sistema High Energy Rotation sul quale esso è basato, una barca pesante di costruzione – oppure appesantita dal suo carico di persone e dotazioni – riesce a planare e a mantenere l’assetto con poco gas, contenendo i consumi e riducendo lo stress dell’unità termica. Insomma, rispetto al DF40A, il Suzuki DF40A ARI riesce a fornire una spinta superiore del 42{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} in marcia avanti, migliorando del 12{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} l’efficienza in accelerazione: qualità che abbiamo sperimentato direttamente in prova, con il fuoribordo installato su un Cayman 21 sport, un gommone di 6,45 metri prodotto dalla Ranieri International. Tre persone a bordo, 600 chilogrammi di peso, il 40 Ari è stato capace di imprimere ottime velocità ma, soprattutto, di generare una spinta in grado di far planare lo scafo a regimi di rotazione alquanto modesti. Tornando all’unità termica, la sua distribuzione è con 12 valvole comandate da doppio albero a camme in testa (DOHC), soluzione comune ai motori ad alte prestazioni che migliora potenza e la durata del motore. Altro vantaggio del motore tre cilindri sta nel contenimento dei consumi rispetto a un quattro cilindri, peculiarità enfatizzata sul Suzuki DF40A ARI dalla presenza dell’esclusivo sistema a combustione magra di Suzuki, il Lean Burn. Grazie a esso la potente centralina elettronica che gestisce istante per istante il motore, ne regola la miscelazione aria/benzina smagrendola, aumentando cioè la percentuale della prima e riducendo l’altra, per assicurare un’elevata efficienza con prestazioni superiori e consumi di gran lunga ridotti. Non va dimenticato che bruciare meno benzina e più aria vuol dire anche avere un impatto inferiore in termini ambientali. Le dotazioni del Suzuki DF40A ARI Fra le dotazioni di questo potente fuoribordo ricordiamo la presenza Easy Start che prevede l’avvio del motore in modo del tutto automatico a seguito dell’inserimento della chiave e del suo posizionamento nella posizione di start; il Tilt Limit che previene il sollevamento eccessivo del fuoribordo sullo specchio di poppa, con conseguente danneggiamento del motore o dell’imbarcazione; il Suzuki Troll Mode, grazie al quale è possibile gestire il regime minimo di rotazione modificandolo di 50 giri/min. a partire dal minimo e fino a 1.200 giri/min.; l’alternatore ad alta capacità da 19 A in grado di generare già al di sotto dei 1.000 giri/min. una corrente di 11,5 A, dunque, in grado di alimentare la strumentazione elettronica di bordo. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!