Benché tutti i dati siano di segno positivo, tra i sedici padiglioni del Boot, il salone di Düsseldorf, si è colto qualche comprensibile segno di preoccupazione per la situazione politico-economica interna alla UE e per le vicine tensioni internazionali. Prevalenza di pubblico nel settore della vela.

salone Dusseldorf

Accade assai spesso che, nel valutare i risultati finali di una qualsivoglia manifestazione, i dati ufficiali e le impressioni personali non coincidano perfettamente. Ciò vale anche per un salone serio e ben organizzato come quello di Düsseldorf, che in quest’ultima edizione, svoltasi dal 20 al 28 gennaio scorso, ha fatto registrare numeri e percentuali importanti senza tuttavia suscitare – quantomeno tra gli espositori con i quali ci siamo confrontati – lo stesso entusiasmo del 2023.

A nostro parere, il motivo di questo lieve ma diffuso raffreddamento sta nel fatto che, lo scorso anno, il grande salone tedesco ritornava dopo due anni di stop imposti dalla pandemia e, perciò, si avvantaggiava di un sentimento in qualche modo “dopato” dal piacere del ritorno alla normalità. Stavolta, invece, possono aver preso il sopravvento le preoccupazioni per la congiuntura politico-economica che, anche a causa delle guerre in atto, ha messo il nostro continente – e non solo – in una strana condizione di attesa.

Ci è sembrato di leggerlo pure nel tono della prudente dichiarazione che Wolfram Diener, amministratore delegato e presidente di Messe Düsseldorf, ha rilasciato a fine salone: “Con 214.000 visitatori provenienti da 120 paesi abbiamo ottenuto un buon risultato e possiamo essere più che soddisfatti pensando a questi tempi difficili”.

Detto ciò, e a scanso di equivoci, il salone ci è piaciuto molto, soprattutto per la sua capacità di rappresentare, come nessun altro, il mondo della nautica in tutte le sue sfaccettature possibili e immaginabili, dando al pubblico più variegato – che l’organizzazione vanta proveniente da tutti i continenti – la possibilità di orientarsi verso il settore che più lo interessa.  Seguendo una tendenza che si osserva da anni, anche questa volta i visitatori si sono concentrati in massima parte nel settore delle barche a vela (42%), seguiti dagli appassionati di barche a motore (38,2%), dai sub (27%), dagli utenti del charter (11,7%) e dai surfisti (9,8%).

Noi di Nautica, insieme con le centinaia di giornalisti convenuti da ogni parte del mondo, abbiamo contribuito a costituire quel 21% di visitatori professionali che hanno avuto la possibilità di accedere alle numerosissime conferenze stampa che si sono distribuite nell’arco di nove giorni. A tal proposito, abbiamo osservato che quest’anno diversi cantieri – soprattutto tra quelli che operano nella fascia dimensionale medio-piccola – hanno preferito mostrare e commentare video e slide delle loro novità piuttosto che esporle al vero: probabilmente si è trattato di una forma di risparmio, tenuto conto che quello di Düsseldorf è, per gli espositori, un salone terribilmente caro.

Nelle pagine che seguono, proponiamo un repertorio merceologico che, in alcuni casi, si salda con le anticipazioni registrate nei saloni mediterranei dello scorso autunno, mentre in altri è costituito da vere e proprie world première.

La prossima edizione del Boot si svolgerà dal 18 al 26 gennaio 2025.