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Il pesce va cotto o congelato

Innanzitutto è bene sapere che il pesce va cotto per almeno un minuto a 60° oppure va abbattuto, cioè va congelato a una temperatura non superiore a -20° per almeno 24 ore (temperatura che si raggiunge con gli appositi abbattitori) o va congelato per almeno 96 ore nel freezer di casa (che normalmente arriva a -18°).

L’Anisakis

Queste procedure sono efficaci per distruggere ogni presenza di parassiti normalmente presenti in numerose specie marine. In particolare l’Anisakis, le cui larve, se ingerite dall’uomo (sono circa 20.000 i casi all’anno accertati nel mondo), sono molto pericolose perché, attaccando le mucose gastrointestinali, arrivano a provocare, attraverso sintomi come nausea, vomito, diarrea, la perforazione dell’intestino o, in alcuni individui, causare una violenta reazione allergica.

I parassiti

Una pronta e completa eviscerazione del pesce appena pescato permette sì l’allontanamento del parassita che potrebbe però migrare nelle masse muscolari del pesce. I metodi della cottura e del congelamento sono gli unici a garantire la morte sicura della larva.

Se l’anisakidosi è la parassitosi più grave nella quale si può incorrere mangiando pesce crudo, esistono anche altri tipi di parassiti come il Cymothoa exigua che divora la lingua dell’ospite “sostituendosi” ad essa. Una volta che i tessuti iniziali della lingua hanno superato la fase in cui perdono sangue, il parassita si aggancia ad essi diventando in tutti i sensi la nuova lingua dell’ospite. Batteri e tossine che possono causare seri danni alla salute. È il caso dei Listeria, Escherichia coli, Salmonella, Virus dell’Epatite A.

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