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Antipasto – 8 persone – media difficoltà

Ricetta della nostra lettrice Paola Paladina

Ingredienti:

  • 3 melanzane con la buccia nera
  • 300 g di mozzarella di bufala
  • 150 di pane ramezzino
  • 150 g di panna fresca
  • 16 foglie di basilico
  • sale
  • pepe bianco
  • parmigiano reggiano
  • olio di arachide.

Per la salsa al pomodoro:

  • 2 barattoli di pomodoro San Marzano
  • 1 cipollotto,
  • 1 spicchio d’aglio
  • 20 foglie di basilico,
  • 1 peperoncino
  • sale.

fagottini-melanzane-ripieni_02Procedimento: tagliare le melanzane a fettine sottili e friggerle in abbondante olio di arachide a 180 gradi. Tamponarle bene con carta assorbente. Disporle a raggera negli 8 stampini, circa 5 fette in ciascuno stampino. Strizzare la mozzarella di bufala e frullarla nel mixer con il pane tramezzino e la panna. Aggiungere le 16 foglioline di basilico sminuzzate, aggiungere una spolverata di pepe bianco e aggiustare di sale. Inserire una cucchiaiata di composto al centro degli stampini e richiudere con i lembi delle melanzane. Infornare a 190 gradi per 10 minuti.
Friggere le foglie più grandi di basilico in olio di arachide bollente.
Per la salsa: in un pentolino soffriggere leggermente la cipolla tagliata a listarelle e l’aglio tagliato a metà, aggiungere quindi il pomodoro, aggiustare di sale e far cuocere a fuoco basso per 20/30min.
Impiattare mettendo il fagottino al centro, poi una cucchiaiata di sugo, una spolverata di parmigiano e infine una fogliolina di basilico.

La melanzana sempre e ovunque!

melanzane specieDi qualsiasi forrma e colore sia (la maggioranza è viola dovuta alla presenza di antociani antiossidanti), ha la peculiarità di essere facilmente coltivabile a una temperatura mite e quindi facilmente reperibile nel Mediterraneo dove è maggiormente diffusa. è la melanzana, ortaggio che appartiene alla famiglia delle Solanaceae e che è originaria dell’India, dove cresceva spontanea già più di 4.000 anni fa. Il gusto dolce della varietà tonda fiorentina o quello più piccante della verietà lunga napoletana le conferiscono grande “mutevolezza” in cucina: dall’uso nei primi a quello nei secondi sia di carne sia di pesce o semplicemente come verdura grigliata, panata, trifolata ecc. L’importante è che non venga consumata cruda, poichè, oltre ad avere un gusto non proprio gradevole, contiene la solanina, che è una sostanza tossica. Prima di cucinarla, per toglierle il retrogusto leggermente amaro, deve essere spurgata tagliandola a fette che vanno ricoperte con sale grosso per almeno due ore.

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