Consigli pratici per far fronte al maltempo

La barca deve essere sempre in perfetto stato poiché la più piccola anomalia può diventare molto problematica e generare a sua volta altre anomalie. Cosa verificare, come calcolare l’autonomia della barca. Elenco completo delle cose da controllare: dall’autogonfiabile e tutte le altre dotazioni di sicurezza, le vele il motore, cosa chiudere oblò, i passi d’uomo, gli osteriggi e i portelli, ecc.

Come gestire l’emergenza

Provvedere al rinforzo dell’ormeggio o nel caso di un ancoraggio all’interno di una baia assicurarsi costantemente che l’ancora non ari sul fondo. Se ciò accade, è necessario mettere immediatamente in moto e, con l’aiuto dei propulsori e del timone, far sì che la barca non scada sottovento e, allo stesso tempo, mantenga l’orientamento più opportuno.
Se il tempo cattivo tempo giunge mentre si è in mare aperto, bisogna innanzi tutto considerare la direzione del vento e del mare. Se entrambi “spingono” più o meno nella stessa direzione della rotta precedentemente stabilita, bisogna mantenere la prua, facendo in modo che il moto ondoso non metta lo scafo in configurazioni critiche. Se invece il vento e il mare sono contro, bisogna fare i conti con la distanza del punto di arrivo in rapporto alla velocità effettiva che si è in grado di mantenere in piena sicurezza.

Come leggere il barometro

Se, nell’arco di ventiquattro ore, i valori di pressione variano in modo netto (diciamo pure dagli 8 millibar in su), c’è da aspettarsi vento forte: se la variazione è a scendere, il rinforzo si protrarrà almeno per le 24 ore successive; se è a salire, sarà di più breve durata.

Trovate tutti i consigli nella versione integrale dell’articolo pubblicato su Nautica 658 (febbraio 2017), in edicola e online.