Didattica Didattica: meteorologia. I venti, ecco come prevederli Come prevedere il vento in barca a vela. Alte e basse pressioni sono dei grandi ventilatori. A seconda della loro posizione possiamo scegliere se salpare o restare... di Nico Caponetto il 28 Apr 2021 Continua a leggere
Didattica Nuove tendenze, metti un cellulare a bordo Nella sua evoluzione no limits il cellulare, diventato una necessità irrinunciabile nella vita di tutti i giorni, risulta molto utile anche a bordo, dove le sue funzioni applicative possono integrare o addirittura sostituire quelle della strumentistica della barca. Viste le ultime vicende politiche ed economiche, si fa fatica a pensare che gli Italiani siano un popolo di santi, ma a dire il vero sulla base di quanto si vede girare in mare durante la stagione estiva, si fa ancor più fatica a pensare che siamo un popolo di navigatori. Eccezioni ovviamente a parte, che non sono tanto Soldini o Luna Rossa, quanto quei diportisti che in mare rispettano le leggi scritte e ancor più quelle del buonsenso e dell’educazione. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=107129" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 30 Mar 2021 Continua a leggere
Didattica Meteorologia pratica: le onde, conoscerle e capirle Quanto sono alte, da dove arrivano, quanto corrono? Decifrare il linguaggio del moto ondoso significa comprendere che cosa sia accaduto anche lontano da noi e che cosa ci si deve aspettare. Un metodo assai utile per prendere le giuste decisioni. Il vento, agendo sul mare, genera le onde. Per la verità, anche un sasso lanciato in acqua o un maremoto, causano lo stesso effetto, così come le maree. Ma per chi naviga, soprattutto nei nostri mari dove queste ultime hanno escursioni più o meno inapprezzabili, ciò che rappresenta una costante con la quale confrontarsi è l’effetto del vento che, per attrito sul mare calmo, crea dapprima delle increspature che, con il passare del tempo, evolvono in onde sempre più grandi. Nell’insieme, il moto ondoso dipende non solo dall’intensità del vento, ma anche dalla durata, dal fetch (ossia dalla lunghezza del tratto di mare su cui il vento soffia senza trovare ostacoli), dall’entità dei fondali e dalle correnti. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=107158" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Nico Caponetto il 30 Mar 2021 Continua a leggere
Didattica Pierluigi Ausonio e Plana Design, il mago delle carene Più propriamente preferisce definirsi specialista di idrodinamica applicata. Ma, comunque lo si voglia considerare, stiamo parlando di uno dei massimi esperti internazionali di progettazione navale e di un grande innovatore. La carena, il guscio che dà forma allo scafo. Un elemento misterioso per i più ma fondamentale per determinare il DNA di una barca: dalla tipologia alle caratteristiche di velocità, di tenuta al mare, di comfort e di economicità in navigazione. Insomma, qualcosa che dovremmo conoscere a fondo nel momento della scelta. E, invece, spesso ne dimentichiamo l’esistenza. D’altra parte sta sott’acqua, non si vede: dunque, semplicemente non esiste! Per fortuna tanti cantieri sono pienamente coscienti dell’importanza di questo fondamentale elemento. A volte la studiano e la sviluppano in casa, ma sempre più spesso si rivolgono a super specialisti del settore: quelli che, in gergo, vengono chiamati “carenisti”. Uno di questi, e tra i più importanti, è l’ingegnere Pierluigi Ausonio che, negli ultimi trent’anni, con la sua PLANA Design (acronimo di Pierluigi Ausonio Naval Architecture) ha firmato carene per cantieri del livello di Azimut-Benetti, Codecasa, Baglietto, Rodriquez, Mondomarine, Cantieri di Lavagna, Canados, Perini Navi, Picchiotti, Sanlorenzo, Overmarine e molti altri. Carene e non solo, visto che in linea con quello che egli stesso definisce “approccio integrato al progetto”, nel suo lavoro si occupa, direttamente o indirettamente, di tutti gli altri aspetti che hanno a che fare con l’opera viva: dunque propulsione, distribuzione dei pesi a bordo e molto altro. Desiderando saperne qualcosa di più, abbiamo un po’ forzato la sua proverbiale riservatezza - d’altronde disegna carene, ovvero cose che non si vedono - e siamo riusciti a rivolgergli qualche domanda. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=107606" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 30 Mar 2021 Continua a leggere
Didattica La barca incartata, i segreti del wrapping Il wrapping nautico o boat wrapping, i vantaggi della tecnologia che permette di rinnovare e personalizzare interni ed esterni delle barche... di Stefano Navarrini il 28 Feb 2021 Continua a leggere
Didattica Questioni d’equilibrio, come ottimizzare le prestazioni veliche di una barca Aumentare la velocità della barca a vela, i pesi, la carena, l'elica, le vele tutte le tecniche e i trucchi per ottimizzare le prestazioni... di Nico Caponetto il 28 Feb 2021 Continua a leggere
Didattica Gli AC75 impegnati nelle regate di Coppa America A detta degli esperti sono l’elemento che deciderà l’esito di questa America’s Cup. Certo, ci sono l’abilità degli equipaggi e la tattica, le vele, le forme degli scafi. Ma tutto sembra meno importante dei foil, le ali immerse che fanno volare gli AC75. Vediamo allora come funzionano e a cosa servono. Mentre sfrecciano a 40 nodi con un braccio in acqua e l’altro sospeso fuori sembrano quasi dei volatili preistorici, lo dicono in molti. Oppure delle barche con i trampoli. Ma, al di là del loro strano aspetto, i nuovi AC75 rappresentano il massimo dell’innovazione tecnologica nel campo velico. D’altronde, proprio l’innovazione tecnologica ha sempre fatto parte della Coppa America, nata come sfida tra il Nuovo e il Vecchio Continente per dimostrare chi sapesse costruire la barca a vela più veloce. Le barche con cui si è disputata la competizione, infatti, sono sempre state all’avanguardia della loro epoca tecnologica. Lo era la goletta America che strappò il trofeo agli inglesi, innovativa tra i 18 yacht britannici nella regata attorno all’isola di Wight del 22 agosto 1851. Lo erano le strabilianti big boat dagli slanci enormi di fine XIX - inizio XX secolo. Lo erano gli splendidi J Class del periodo tra le due guerre. Così come i 12 metri stazza internazionale che durarono per più edizioni, inserendo di volta in volta innovazioni importanti. Come non ricordare, a proposito, le alette sulla chiglia di Australia II, che dopo oltre 100 anni, nel 1987, permisero di strappare la Coppa al dominio degli americani. Poi i 12 metri SI furono anche loro rimpiazzati dalle varie versioni degli ACC, a loro volta sostituiti dai cat ad ala rigida e poi dai foil voluti da Russell Coutts e Larry Ellison. È più che normale, quindi, che anche quella tecnologia sia adesso stata superata da questi fantastici AC75, monoscafi con i foil e con vele ad alta tecnologia ma di nuovo soft e ammainabili. Lascia senza fiato assistere a boline con velocità sull’acqua di 33-34 nodi e Vmg (velocità di avanzamento verso la boa) di 27-28 nodi, praticamente tre volte la velocità del vento reale, così come ai lati di poppa dove si toccano i 50 nodi. [caption id="attachment_105336" align="aligncenter" width="600"] Con un braccio in acqua e un altro sospeso fuori sembrano quasi dei volatili preistorici, dei veri mostri primitivi.[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=105324" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 1 Feb 2021 Continua a leggere
Didattica Tecnica: a vela nello Stretto di Messina Correnti, gorghi, venti improvvisi e traffico. Attraversare lo stretto di Messina a vela non è una banalità. richiede una perizia non comune... di Nico Caponetto il 1 Feb 2021 Continua a leggere
Didattica Navigare sempre, l’inverno del nostro scontento? Il bello di andare in barca d'inverno, consigli e raccomandazioni per godere del mare anche nella stagione fredda... di Stefano Navarrini il 30 Dic 2020 Continua a leggere
Didattica A motore tra le onde, mare 4, la palestra perfetta Non c’è dubbio che, con il mare agitato, sia saggio restare in porto. Ma è pur vero che, quando il maltempo giunge a sorpresa... di Lamberto Ballerini il 30 Dic 2020 Continua a leggere