"La barca più casa o più auto?"

Siamo nella stagione in cui quasi tutte le barche si risvegliano dal loro letargo invernale. E con loro dovrebbe risvegliarsi nei loro utilizzatori quell’ampio insieme di conoscenze e competenze che, purtroppo, tende a svanire con l’inattività. In gioco ci sono la sicurezza, la serenità, la salvaguardia della vita umana. Ne parliamo con Umberto Verna, direttore del centro studi per la sicurezza in mare “I ragazzi del Parsifal” - così chiamato in ricordo dei sei ragazzi periti nel 1995 nel Golfo del Leone, durante una regata d’altura - e fondatore della società Safety World che offre servizi e consulenze per la gestione delle emergenze a bordo delle unità da diporto.
Umberto Verna
Umberto Verna
In molti si apprestano a tornare in mare con le loro barche. Con quali prospettive sul piano dei comportamenti? Devo dire che, soprattutto negli ultimi anni, ho visto un bel cambiamento in senso positivo. Magari non è esattamente quel che desidererei, però sono abbastanza contento. Segno che l’impegno mio e di chi si occupa di questa materia ha portato buoni frutti.

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