In traina gli ami occorrono soltanto per montare le piume e le esche naturali; in drifting solo per le seconde; sia nel primo che nel secondo caso sono preferibili gli ami ad occhiello.Le fogge di questi attrezzi sono numerosissime: a gambo corto, a gambo lungo, a paletta, a occhiello, a curva larga media o stretta, a punta dritta o storta, a sezione circolare o quadrangolare e potremmo continuare a lungo. Le grandezze non sono sempre evidenziate dalle case secondo criteri univoci. Comunque la scala più conosciuta parte dal numero 14 e, salendo, arriva fino al numero 1; dopodiché, sempre salendo, riparte dal numero 1 ed arriva al numero 11 seguiti però dallo O. C’è poi da aggiungere che ogni specie ittica e, addirittura, ogni taglia di quella specie, può richiedere ami di dimensione e di forma diverse correlati all’ampiezza ed alla durezza dell’apparato boccale, nonché a vari altri fattori quali le modalità di aggressione e la velocità di traina. In questa situazione abbastanza confusa posso solo dire, generalizzando, che personalmente adopero ami ad occhiello, in acciaio, a gambo corto, storti ed a punta lievemente rientrante; e che, per quanto attiene alle dimensioni, mi attengo di massima ai seguenti criteri:
  • per gli ami applicati alle piume l’apertura (distanza fra il gambo e la punta) è pari a 1/8 circa della lunghezza complessiva della piuma;
  • per gli ami applicati alle esche naturali la dimensione tipo è quella sufficiente a trafiggere dal basso verso l’alto l’apparato boccale (mandibola e mascella, amo di testa) e penetrare a mezza altezza nella parte posteriore del corpo fuoriuscendone, ma non troppo, in basso con la punta rivolta in avanti (amo di coda).

Sono in commercio ami destinati specificamente a determinati predatori (tonni e squali); ma in diverse zone le scelte sono influenzate dalle tradizioni locali.