La tracina (Trachinus Vipera)
La ferita va lavata con acqua dolce e detersa dalle eventuali impurità. Successivamente la parte interessata deve essere immersa per 30-60 minuti nell’acqua più calda che il paziente può sopportare; la tossina responsabile della sintomatologia dolorosa viene infatti inattivata dal calore.
Ricci di mare
Sciacquare bene la parte colpita con acqua di mare e disinfettarla, quindi cercare di estrarre la spina dalla cute. È meglio evitare di utilizzare le dita se si ha a disposizione una pinzetta. Se la spina è in profondità si può applicare aceto per scioglierla.
Punture da pesci velenosi
Alcune centinaia di specie di pesci sono provviste di aculei o spine connessi a ghiandole produttrici di sostanze irritanti che, se inoculate nella cute umana, sono responsabili di dolore acuto, edema e, a volte, necrosi circoscritte. È il caso di vari pesci comuni nei nostri mari (razza, pesce- ragno, pesce-gatto, scorfano, etc.) e di molti pesci dimoranti nei mari tropicali, come il pesce-pietra e i grandi dasiatidi, che possono indurre una sintomatologia generale di tipo prevalentemente cardio e neurotossico, sovente con convulsioni e shock. I segni e i sintomi di una puntura da spine di pesce includono immediato forte dolore, una puntura o una più grande lacerazione, la colorazione violacea o nera della cute, il sanguinamento, la nausea, il vomito, il rigonfiamento della parte colpita, lo shock e l’arresto cardio-respiratorio
Cosa fare?
Se la spina è visibile, è opportuno rimuoverla con l’aiuto di pinze chirurgiche o estetiche e irrorare la ferita con acqua dolce o soluzione salina. Per inattivare il veleno, la zona ferita dovrebbe essere immersa in acqua calda (massimo 45°C) per 30-90 minuti. Far valutare la situazione da un medico e controllare l’infortunato per l’eventuale insorgenza di reazioni allergiche o infezioni della ferita. Se la puntura è di pesce pietra, sarà necessario iniettare l’antiveleno specifico.
Morsi e attacchi
Anche se un attacco e un morso possono essere terrorizzanti, la maggioranza delle lesioni non è pericolosa per la vita e richiede solo un normale primo soccorso.
Cosa fare?
La prima preoccupazione dopo un morso deve essere quella di prevenire ulteriori lesioni e di uscire dall’acqua. Controllare e assicurare le funzioni vitali. Indossare indumenti protettivi e guanti se si assiste qualcuno che sta sanguinando. Per controllare l’emorragia, applicare una medicazione secca e sterile sulla ferita e applicare pressione diretta. Se la ferita è a carico di un’estremità, elevarla. Se l’emorragia continua, controllare il posizionamento della medicazione e aumentare la pressione diretta, senza rimuovere le medicazioni o le garze già imbevute di sangue, fino a quando il sanguinamento non sia cessato. Se è impossibile controllare l’emorragia, applicare pressione sui punti arteriosi di pressione dell’arto interessato per un periodo fino a 60 secondi e poi rilasciare la pressione gradualmente. Una volta che l’emorragia sia finita, bendare la ferita, stringendo abbastanza, ma evitando di ostacolare la circolazione.
Taglio da corallo
È la lesione da animali marini più frequente.
Cosa fare?
Pulire i tagli da corallo accuratamente. Irrorare e strofinare la ferita a fondo con acqua dolce o soluzione salina, rimuovere ogni detrito visibile. Coprire con una medicazione sterile e bendare. Controllare l’eventuale insorgenza di reazioni allergiche o infezioni, controllando l’eventuale comparsa di segni come gonfiore, arrossamento, odore fetido, febbre, pus e gonfiore ghiandolare. Può essere indicata l’applicazione di una crema antibiotica a base di bacitracina sulla ferita.
Punture di Meduse
Il sistema che permette alla medusa di pungere la pelle dell’uomo si chiama nematocisti; il contatto provoca irritazione e arrossamento della cute e si avverte una sensazione di dolore e prurito. La reazione alle punture è molto variabile e va dalla leggera irritazione con prurito fino all’arresto cardio-respiratorio. Anche le attinie (anemoni di mare) possono essere causa di reazioni cutanee orticarioidi.
Cosa fare?
Sciacquate immediatamente l’area dolorante con acqua salata; non usate acqua dolce, che attiverebbe le cellule urticanti non ancora rotte. Non sfregate la pelle. Alleviate il dolore sciacquando l’area con una delle sostanze indicate di seguito: Alcol denaturato, vino, liquori o qualsiasi altro liquido alcolico che abbiate sottomano; Aceto; Ammoniaca – un vecchio trucco delle popolazioni marinare è tamponare la zona con l’urina della persona lesionata. Se ci sono tentacoli attaccati alla pelle vanno tolti proteggendo le mani con un panno o un tovagliolo di carta, usando della crema da barba e radendo via i tentacoli con dolcezza, oppure applicando una pasta di sabbia e acqua salata o di bicarbonato e acqua di mare; quindi grattando via i tentacoli con un coltello, una carta di credito di plastica o qualche altro strumento affilato. Somministrate antistaminici, crema all’idrocortisone e antidolorifici. Per ridurre il dolore applicate ghiaccio o un impacco freddo. Fate un’antitetanica o assicuratevi che la vostra vaccinazione antitetanica sia ancora valida.
Avvelenamenti da pesce
Molti pesci, principalmente gli sgombroidi e la ciguatera, possono essere tossici e le intossicazioni alimentari da pesce sono comuni. Segni e sintomi variano con la tossina o il veleno e possono includere reazioni allergiche, diarrea, vomito, nausea, cefalea, vertigini, dolori, crampi e bruciori addominali, brividi, febbre, paralisi, dolori muscolo-articolari, formicolio intorno alle labbra e inversione della sensibilità per il caldo e il freddo.
Cosa fare?
Controllare i segni vitali, se necessario iniziare la rianimazione cardiopolmonare. Controllare eventuali reazioni allergiche. Se il sub è cosciente e lucido, può essere utile indurre il vomito. Conservare il pesce – o il vomito – per un’analisi tossicologica successiva.
Molluschi
Tra i Molluschi, i Neogasteropodi del genere Conus, che colonizzano le barriere coralline tropicali, sono dotati di un rostro che proiettano “a dardo” nei tessuti della vittima e attraverso il quale inoculano in profondità il veleno. Nell’uomo la puntura provoca, oltre a forte dolore e cospicuo edema locale, anche allarmanti sintomi neurotossici. Seri disturbi neurologici possono essere causati anche dal morso di un cefalopode abbastanza comune nei mari australiani, l’Octopus maculosus, fornito di un grosso e solido “becco”. Infine, è bene ricordare che in mitili e ostriche possono, in certe condizioni, accumularsi tossine termostabili – prodotte da protozoi di cui questi molluschi si nutrono – che possono dar luogo a turbe neurologiche di gravità assai variabile.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti potete contattare i Centri Antiveleni a disposizione dei cittadini 24 ore al giorno:
Roma, Policlinico Gemelli, tel. 063054343
Roma, Policlinico Umberto I, tel. 0649978000
Firenze, Ospedale Careggi, tel. 055 794 7819
Milano, Ospedale Niguarda, tel. 02 6610 1029
Indirizzi dei Centri Antiveleni in Italia