Sommario Nautica 696 – Aprile 2020

I neozelandesi si oppongono al rinvio e l’Arbitration Panel non può che prenderne atto. Dubbi sull’appuntamento inglese di giugno.

È ufficiale. Cagliari è saltata. Definitivamente. In seguito ai provvedimenti restrittivi del governo per contrastare l’epidemia di coronavirus e la diffusione globale, anche le World Series di Cagliari di fine aprile, le preliminari alla America’s Cup, erano state rinviate. Non si trattava inizialmente di un annullamento, hanno fatto subito sapere da “Luna Rossa”, perché il team italiano pensava a una possibile data di recupero. La prima ipotesi di lavoro messa sul tavolo è stata quella della calendarizzazione a luglio, dopo la tappa inglese di Portsmouth del 4 giugno (sempre se sarà confermata). Una posizione che da subito non ha trovato la condivisione del defender “New Zealand”, che considerava ormai persa la tappa italiana.

Dagli USA “American Magic”, il timoniere Dean Barker si era dichiarato preoccupato e aveva chiesto tempi rapidi per una decisione. Anche perché la barca ancora negli States necessitava di un tempo logistico per la spedizione in Italia. Senza contare che lo stesso Barker, cittadino neozelandese temporaneamente negli Stati Uniti, una volta lasciata l’Europa per tornare a Pensacola avrebbe potuto avere problemi a varcare le frontiere americane.
Tutti attendevamo dunque la comunicazione ufficiale del COR36, l’ente organizzatore dell’evento. Ed è arrivata. COR36 ha sottolineato che se Defender e Challenger of Records (New Zealand e Luna Rossa) avessero concordato una soluzione, l’evento sarebbe potuto essere disputato in altra data.

Ma l’Arbitration Panel ha dichiarato che non è nei sui poteri cambiare il Protocollo della 36th AC, ma solo interpretarlo. Dopo l’annullamento ufficiale della tappa italiana, la situazione si fa delicata e non riguarda solo l’interesse evidente del challenger tricolore. Perché va ricordato che le prove per prepararsi alla disputa della Prada Cup, la selezione dello sfidante alla Coppa America vera e propria, erano soltanto tre: quella in Nuova Zelanda, quella inglese e appunto quella in Sardegna.
La notizia è una botta per gli italiani. O forse no? Perché obiettivamente avranno più tempo per concentrarsi sulla barca dopo il secondo grave incidente occorso a “Luna Rossa”, il disalberamento e poi la perdita del bompresso, che ha strappato tutto il musone di prua. Prima dell’annullamento della tappa di Cagliari si è notato che “Britannia” sembra aver subito delle modifiche allo scafo. In particolare con l’aggiunta di una sorta di chiglia lunga posticcia che ricorda l’opzione progettuale scelta dagli italiani.