Project e design nautico Navier ’27, futuro in volo! Si dice che i foil sono il futuro e probabilmente è vero, almeno per un certo tipo di nautica che punta all’abbinamento di velocità e sostenibilità. La questione, piuttosto, è capire come ciò avverrà, cioè quando la tecnologia sarà sufficientemente robusta e collaudata da permetterne un utilizzo diffuso e in sicurezza. E - perché no? - anche economicamente interessante. Per il momento, infatti, le reali proposte di imbarcazioni a motore con i foil (per quelle a vela è tutto un altro discorso) sono rarissime e costosissime, mentre non mancano i concept che propongono bellissime barche dotate di “ali”. Ma sono tutti realistici e perciò realizzabili? [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=112029" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 30 Lug 2021 Continua a leggere
Didattica Immancabile tester Uno degli strumenti che a bordo non dovrebbero mai mancare è il tester o multimetro. Si tratta di un piccolo apparecchio che nelle versioni base misura i Volt (tensione V), gli Ampere (intensità di corrente A) e gli Ohm (resistenza Ω). Di semplice utilizzo e anche economico (dai 10 Euro a salire) può risolvere numerose problematiche molto comuni. Vediamo a cosa può servire: 1) La basilare e più semplice funzione del tester è quella di misurare i Volt, anche di una batteria. Per far ciò posizioniamo il commutatore sulla indicazione “V” in corrente continua CC o DC (talvolta il simbolo è anche formato da una V e da una lineetta affiancata da tre linee più corte o puntini) nel range di misura adeguato, per esempio fino a 50 V, e connettiamo i punti di misura con i puntali isolati in dotazione dell’apparecchio verificando le polarità. In tale tipologia di misurazione, collegando lo strumento con i due poli della batteria possiamo stabilirne lo stato di carica. Infatti se il quadrante indica una tensione di circa 12,8 V (con impianti a 12 volt) e 25,2 V (con impianti a 24 volt) significa che abbiamo le batterie potenzialmente cariche. Ma tale indicazione potrebbe variare con alcune batterie particolari (come le Optima o similari) dove la tensione di massima carica può essere maggiore di circa 1 Volt, con impianti a 12 V, e di circa 2 V, con impianti a 24 V. Comunque non sempre è sufficiente misurare la tensione per conoscere l’efficienza di una batteria, poiché può capitare che tra le celle interne dell’accumulatore vi siano collegamenti degradati che, pur consentendo la lettura di una tensione corretta, non permettono comunque il corretto flusso di corrente (l’amperaggio) necessario alle nostre richieste. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=112380" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Francesco Baratta il 28 Lug 2021 Continua a leggere