Come per ogni altra tecnica di pesca, anche per il bolentino dovranno essere rispettate alcune regole nella scelta dell’amo. Innanzitutto il colore: dovrà infatti essere nichelato oppure brunito.

Il gambo dell’amo da bolentino potrà essere di due tipi: a gambo corto o a gambo lungo, ciò a seconda dell’esca impiegata. Con esche voluminose sarà più indicato il tipo a gambo lungo; viceversa, il tipo a gambo corto riuscirà a nascondere meglio l’insidia entro un’esca più piccola. Altre parti importanti dell’amo da considerare sono la curvatura, la punta e l’ardiglione. Per il bolentino costiero si opta su un amo di forma Crystal con punta affilata chimicamente e microardiglione, per la pesca a profondità maggiori dei 50 metri, si può invece scegliere un amo a punta rientrante, ovvero ad artiglio d’aquila.

Se tutte le parti che costituiscono un amo sono essenziali ai fini del risultato finale, non dimentichiamoci l’importanza che hanno anche il materiale di costruzione e il filo dell’amo stesso. Un amo di filo sottile permette un adeguato innesco delle esche vive come il gambero o il paguro (le predilette dal pagello); contrariamente, quello di filo maggiore potrà essere riservato alle esche morte.

La pesca a bolentino, sotto certi aspetti, è una tecnica abbastanza semplice, ma non dimentichiamo i piccoli trucchi che i vecchi pescatori ci hanno sin dai tempi lontani insegnato. Oltre che scegliere con attenzione il giusto amo e la giusta esca, cerchiamo sempre di curare l’innesco, coprendo l’amo perfettamente con l’esca impiegata. La numerazione ottimale spazia da un n. 1 a un n. 10, facendo sempre riferimento alle esche impiegate, ai terminali usati, al modo di pescare e soprattutto alle dimensioni dei pesci. La numerazione che sceglieremo è infatti molto soggettiva, dettata anche da regole proprie di ogni regione della nostra Penisola. Nella pesca a bolentino a scarroccio, spesso s’innescano strisce di pesce o cefalopode flottanti, su terminali a due ami montati sullo stesso filo a 3-4 centimetri di distanza. Per innescare striscioline di pesce (aguglia, sgombro o muggine) si utilizzano ami a gambo lungo e dritto nelle misure che vanno dal 4 al 7. Si possono scegliere quelli nichelati o bronzati a seconda che s’inneschi la striscia di pesce (argentea) o il verme (marrone scuro). Gli ami in questione sono in genere a paletta, ma esistono in commercio anche alcuni modelli ad artiglio d’aquila, con l’attacco a occhiello. Nel caso del verme è preferibile la paletta, mentre per la strisciolina di pesce o quella di calamaro, è da preferire l’occhiello. Per l’ultima esca menzionata si usano prevalentemente ami a gambo corto, con punta ad artiglio d’aquila nelle misure 2 e 3.

Da non scartare a priori, però, l’impiego di ami a occhiello, con filo di buon diametro, di curvatura tonda e, soprattutto, del tipo beak, con punta a rientrare. Questi ami infatti sono da prendere in considerazione innescando esche voluminose come calamaro, seppia o sardina a pezzi o intera, quindi destinate a prede importanti come grandi orate, dentici o pagri.