Il monel è un monofilamento metallico a diametro costante, ottenuto con leghe di rame e nickel, molto duttile, con un alto peso specifico e una bassa resistenza idrodinamica. È entrato a far parte del bagaglio dei pescatori sportivi, per la sua eccezionale efficacia nell’affondamento delle esche sia artificiali. I libbraggi più usati sono 40, 50 e 60 libbre. È da tener presente che con l’aumentare del libbraggio, aumenta proporzionalmente anche il diametro e di conseguenza l’attrito con l’acqua. Quindi, non si avrà un maggiore potere affondante, ma si potrà contare su un monel più resistente all’usura e soprattutto alle piccole distorsioni del metallo, che si creano inevitabilmente durante l’azione di pesca.La proprietà principale del monel è quella dell’affondamento costante, ovvero è in grado di far mantenere all’esca una profondità d’azione ben determinata, senza essere influenzato dalla corrente. Questa è una proprietà che soltanto il monel può garantire, al contrario delle piombature dirette o del downrigger. Altra proprietà molto importante è l’alto indice d’affondamento a velocità sostenute. Per il suo particolare rapporto peso specifico/resistenza idrodinamica, il monel consente di pescare a buone profondità anche a velocità vicine ai cinque nodi, permettendo alle esche artificiali di lavorare sempre vicino al fondo.

Dato il suo singolare modo d’affondare, il monel si mantiene molto più alto dell’esca, proponendola al branco o al singolo predatore, in modo naturale, senza che questo sia allertato dal passaggio di un corpo anomalo (piombo o palla dell’affondatore), come avviene con altri sistemi.A 4 nodi il monel affonda in media di 80 cm per ogni 10 m calati, e se si considera che un minnow da 14 cm con paletta metallica scende di almeno 2,5 – 3 m, si può immaginare il potere affondante di tale combinazione, con cui si arriva comodamente a pescare a 22 metri di profondità.

Il monel non risente eccessivamente dell’aggressione degli agenti marini, ma è altamente dannoso per i mulinelli. Dopo brevissimo tempo d’uso danneggia irreparabilmente la bobina, praticandole piccole abrasioni che si trasformano in micro fori. Soltanto i vecchi mulinelli con bobina in acciaio inox (Penn Senator), sono immuni dall’aggressione del monel. Per ovviare all’azione danneggiante basta ricoprire le parti laterali della bobina con del nastro telato o con un paio di strati di nastro isolante, in modo da salvaguardarle. Essendo un filo di metallo, il monel può compromettere anche i passanti della canna. Sono da preferire quelli a carrucola, con roller in metallo oppure quelli in acciaio ad alta resistenza. Il monel in fase di calata in acqua, presenta dei grossi problemi relativi alla forza centrifuga della bobina libera. Il sistema più corretto per calarlo in acqua è quello di tenere la frizione leggermente stretta e sbobinare il terminale e i primi 30 -40 metri di monel, tirandoli fuori con le mani dal cimino della canna. Una volta che l’esca e il monel avranno un loro peso in acqua, si può aprire il freno e calare la rimanente quantità di lenza, tenendo sempre il pollice sulla bobina.

La traina con il monel e con gli artificiali, s’intende con minnow affondanti. Considerando che si andranno a insidiare prevalentemente spigole, dentici e palamite, possiamo restringere la scelta alle misure che vanno dagli 11 ai 18 cm, considerando che i più usati sono i 14. La traina con il monel nonostante costringa a calare in acqua quantità molto alte di lenza, per raggiungere le alte profondità, garantisce l’affondamento anche a 4-5 nodi. Al monel va collegato il terminale in nylon che, a seconda della trasparenza dell’acqua, può variare dallo 0,40 allo 0,60. La lunghezza del terminale può variare dai 10 ai 20 metri, a seconda delle preferenze personali. Trainando a 4 nodi, si può pescare dagli 11 ai 22 metri, tenendo presente che se l’esca lavora a quota 22 si possono battere fondali fino a 27 – 28 metri.

Per avere dei parametri di regolazione sulla lenza da calare in pesca, bisogna mettere dei segnalini di riferimento sul monel. Si possono effettuare delle prove con un artificiale privato delle ancorette, procedendo a velocità di traina su varie profondità. Quando l’artificiale tocca il fondo, si recuperano 4 – 5 giri di mulinello e si inserisce un segnalino con del cotone cerato o con filo di nylon colorato. Ad ogni segnalino corrisponderà una profondità.