Come accennato, si tratta di una pesca molto vicina alla traina d’altura, quindi con tutte le componenti che caratterizzano questa tecnica. La battuta di pesca va impostata scegliendo una zona che possa essere frequentata dai predatori in questione. Si comincerà quindi a preferire le secche in mezzo al mare e le fasce d’acqua dove operano le cianciole e che di conseguenza sono ricche di sardine. L’ecoscandaglio sarà il nostro occhio sommerso per individuare sia i branchi di piccoli pesci, sia i predatori, che comunque sono sempre raggruppati in branchi. Un altro indizio molto importante, è rappresentato dai movimenti in superficie. Questi possono essere mangianze vere e proprie, o uccelli acquatici che sorvolano una zona, nei casi in cui gli uccelli (berte minori in particolar modo) stazionano pigri sulla superficie dell’acqua, non è da escludere che i predatori siano in profondità, quindi meglio verificare con l’ecoscandaglio.
Raggiunta la posta prefissata si cominciano a calare le esche. Le due canne esterne (inserite in portacanna orientabili) saranno armate con octopus o piume ed allontanate da poppa di circa 60 metri. La due canne centrali saranno armate con minnow (paletta metallica o in plastica, da 9 a 14 centimetri), allontanate 40 – 45 metri da poppa e inserite in portacanna di poppa con la canna parallela alla scia della barca. La velocità di traina è intorno ai 6 nodi, ma nel caso si vedano tonni deve aumentare, di conseguenza le lenze con i minnow andranno piombate (250 – 350 grammi) per evitare che gli artificiali escano dall’acqua. Nel caso si scorgano movimenti a galla non bisogna assolutamente passarvi in mezzo con la barca, ma con una manovra a forma di punto interrogativo, bisogna fare in modo di lambire la mangianza con le esche. Ci sono alcuni casi in cui i pesci sono particolarmente attivi a galla, in tali frangenti risulta molto produttivo avvicinare le lenze alla poppa e calare un paio di teaser, che possono contribuire a far avvicinare il pesce alla barca.