Con l’avvento del vertical jigging nelle nostre acque si è aperta una problematica non indifferente riguardo ai mulinelli da poter utilizzare o adattare a questa nuova tecnica. Nonostante nei paesi orientali si utilizzino prevalentemente mulinelli a tamburo rotante (casting), la tendenza nel nostro paese si è indirizzata più verso quelli a tamburo fisso (spinning). Le caratteristiche di un mulinello a tamburo fisso, adattabile al vertical jigging, sono sostanzialmente diverse da quelle concepite per altre tecniche di pesca, tanto che in Giappone vengono prodotti dei modelli di mulinello espressamente concepiti per la tecnica in oggetto. Alcuni di questi sono disponibili anche in Italia, risolvendo così il gravoso problema di adattare un mulinello non idoneo. Il vertical jigging pone delle problematiche di lavoro pesante da prendere in seria considerazione. La manovella viene girata durante tutta l’azione di recupero e i recuperi sono consecutivi. La frizione viene tenuta stretta a carichi di slittamento molto elevati e quando si combatte una preda di grandi dimensioni, lo sforzo della lenza si riflette sull’archetto e sull’alberino del mulinello.

In sintesi, l’attrezzo viene sottoposto a uno stress ben maggiore rispetto ai canoni usuali a cui verrebbe sottoposto in altre tecniche di pesca. L’antiritorno della manovella e lo scorrifilo, sono le due componenti che vengono sottoposte al maggiore stress. Ne deriva che i mulinelli per questa tecnica devono essere di ottima qualità, realizzati con materiali di prim’ordine, frizione graduale e molto potente e trattamento antisalsedine in tutte le componenti. Affidarsi a prodotti economici non vuol dire sbagliare l’acquisto, ma prepararsi a dover cambiare il mulinello dopo poco tempo, anche se poi nella realtà la durata di un attrezzo è sempre relativa al reale tempo di utilizzo e alla cura con cui lo si tratta. Altri due aspetti importantissimi riguardo ai mulinelli fissi per il vertical jigging, sono il rapporto di recupero e la quantità di lenza avvolta nella bobina per ogni giro.

Il vertical jigging prevede tutta una serie di diverse tipologie di recupero, che si differenziano per l’ampiezza e la rapidità dello strattone, detto in gergo jerk. Il jerk può essere diviso in due grandi categorie: corto e lungo. Sia l’uno che l’altro possono suddividersi in altre varianti, ma ai fini del rapporto di recupero del mulinello, sono questi due ad essere determinanti. In linea di massima si considerano idonei per lo short jerk mulinelli che hanno un rapporto di recupero pari o inferiore a 5:1, meglio se 4,5-4,7:1, mentre sono più indicati per il long jerk tutti i mulinelli che hanno un rapporto di recupero superiore. Tentare di fare correttamente il jerck corto e soprattutto veloce con un mulinello a recupero veloce, risulta scomodo e poco pratico, ma soprattutto faticoso. Contrariamente, con un mulinello a recupero lento, il long jerk può essere eseguito correttamente, a patto di girare molto più velocemente la manovella.