Si parte da un corpo in lega leggera, in alcuni modelli misto a materiali plastici, in grado di racchiudere oltre alla meccanica propria di un mulinello tradizionale, un micro-computer o un potenziometro, in grado di regolare la velocità e la potenza del motore elettrico che agisce direttamente sulla bobina.La bobina viene realizzata in lega leggera o in materiali plastici ad alta resistenza meccanica per sopportare la pressione della lenza durante il riavvolgimento forzato con prede di grandi dimensioni.La frizione è a leva e agisce direttamente sulla bobina, con preregolazione modificabile anche durante il recupero.In genere ci sono due pulsanti: il primo, chiamato di “ferrata”, dà uno spunto alla massima velocità di recupero in modo da permettere una vera e propria ferrata quando si vede il pesce mangiare; il secondo è quello di recupero e viene regolato mediante il variatore di velocità (nei modelli dotati di tale accessorio) o dalla leva della frizione.
Il primo impiego per cui questi attrezzi vedono largo utilizzo è il bolentino di alta profondità. Il problema di riempimento della bobina viene risolto con un cuscinetto di dacron e 650-700 metri di multifibra, che, a seconda dell’abilità del pescatore, può variare dalle 50 alle 100 libbre. Il multifibra è un multifilo realizzato in carboni e kevlar, che grazie alle altissime prestazioni meccaniche, presenta un diametro bassissimo e, oltre a opporre poca resistenza alla corrente e a non imporre l’utilizzo di piombi molto pesanti, occupa poco spazio, permettendo di caricare anche mulinelli non eccessivamente capienti.
Per il bolentino profondo questi attrezzi vanno abbinati a canne con carrucola da 20-30 libbre, preferibilmente con azione di punta per avere un’idea più chiara delle mangiate. Le canne devono avere il calcio curvo oppure è necessario utilizzare dei tubi piegati a 45° di quelli per l’inserimento dei divergenti nei portacanne. L’angolazione del calcio o del tubo è necessaria per poter pescare con la canna al di fuori dell’imbarcazione, in modo da non avere la lenza che urta contro la carena o la plancia di poppa.Nel bolentino di profondità tali mulinelli risultano una validissima alternativa ai classici salpabolentini in quanto, oltre ad avere potenza e velocità di recupero, permettono di essere usati come mulinelli tradizionali abbinandoli a una cintura da combattimento da stand-up e ad un giubbotto renale. In questo modo si può effettuare la pompata con le gambe e la schiena e ritornando verso il basso, il mulinello recupererà la lenza elettricamente.
Altri utilizzi per questi attrezzi possono essere il drifting e la traina, in particolar modo quella con il monel, dove spesso è necessario effettuare lunghi e faticosi recuperi di lenza senza il pesce, mentre per combattere una preda si può usufruire della manovella (nei modelli dotati di tale accessorio) oppure pompare con le braccia e lasciare il recupero al meccanismo elettrico.