Pescare Show di Vicenza il salone dove barche, motori, ed elettronica dedicatialla pesca sono passati da una posizione di cornice a una presenza da protagonisti, dando una chiara idea della tendenza in atto. Non si può dire che sia stata un’edizione particolarmente fortunata, avendo coinciso con uno dei momenti di allarme del Covid-19 (assai amara ironia: sembra quasi il nome di un open), situazione che ha lasciato il segno sulla presenza di pubblico e che ha destato qualche perplessità anche fra gli espositori. Se a questo aggiungiamo l’assenza già prevista di alcuni grossi nomi del settore pesca, si potrebbe dire che il consuntivo non poteva che essere negativo. Cosa che in realtà non è stata, almeno non del tutto, anche se forse in una direzione che stravolge un po’ la formula iniziale della manifestazione. Non sappiamo infatti se questo salone modificherà la propria struttura puntando decisamente verso la nautica da pesca e tenendo le aziende di canne e mulinelli come necessaria cornice, ma di certo questa è l’impressione che abbiamo riportato. Cantieri, elettronica, e motori hanno indubbiamente polarizzato l’attenzione del pubblico, grazie anche alla spettacolarità dei loro stand, testimoniando come l’interesse per le tecniche da barca si mantenga sempre alto e lanciato verso ulteriori sviluppi.

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