Gli “animali-muschi”. Una delle più delicate meraviglie del mare sono le Retepore, simili a graziosi ciuffi candidi di tulle, assomiglianti a elegantissime trine la cui morbidezza di forma è smentita dalla fragilità della materia.

Prendiamo le Retepore come esempio tipico dei Briozoi – letteralmente “animali-muschi” – che, sempre coloniali, costruiscono minute arborescenze o ciuffi o piastre. Per chi non conosce la biologia questi esseri sembrano trascurabili: vengono confusi con gli Idrozoi o coi Coralli.

Anche sotto la lente d’ingrandimento, questa confusione può sembrare giustificata perché si vedono sottili tentacoli a corona uscir fuori da loggette cornee o calcaree. Ma i Briozoi – letteralmente “animali-muschi” – che, sempre coloniali, costruiscono minute arborescenze o ciuffi o piastre. Per chi non conosce la biologia questi esseri sembrano trascurabili: vengono confusi con gli Idrozoi o coi Coralli. Anche sotto la lente d’ingrandimento, questa confusione può sembrare giustificata perché si vedono sottili tentacoli a corona uscir fuori da loggette cornee o calcaree. Ma i Briozoi non sono affatto polipi. Con essi si lasciano anzi i Celenterati per passare a forme di vita molto più complesse. Non hanno più, come le Idre o gli Anemoni, un tessuto indifferenziato, polivalente, ma possiedono parecchi tessuti diversi che formano “organi”. La bocca non comunica più col semplice e unico sacco primitivo, ma con un vero tubo digerente provvisto di ano, di muscoli, di un rene elementare; e possiedono un ganglio nervoso, un ovario nella femmina, un testicolo nel maschio. Fenomeno ancora incomprensibile è quello della “teca” che sembra dotata di vita. Quando muore un individuo, può rigenerarne un altro. Ma i Briozoi sono così poco studiati. Sono senza dubbio dei vermi che vivendo in colonie sono regrediti nell’organizzazione individuale.