Molti lo conoscono sotto il nome di Lancetta. Non è ancora un pesce tuttavia ne ha la forma generale e differisce profondamente da tutti gli esseri sinora considerati. E’ un fuso lanceolato alle estremità (il nome significa: appuntito ai due estremi) lungo quanto un dito, che vive piantato verticalmente nella sabbia emergendone appena con la testa.
Nuota veloce ma goffamente, troppo rigido, e al minimo allarme s’infossa nella sabbia con estrema rapidità piantandovi l’appuntita coda cartilaginea. La pelle madreperlacea lascia trasparire gli organi; nei giovani si vede persino il famoso abbozzo di colonna vertebrale, un bastoncino semi-rigido che corre lungo il corpo al di sotto del tubo nervoso. Molti organi che si ripetono – organi renali, ghiandole sessuali, muscoli, setti della cavità generale – denunciano un’organizzazione segmentaria. L’Anfiosso è forse un Anellide evoluto? Il fatto è in discussione. E’ però certo che si tratta del primo abbozzo di Vertebrato, un Provertebrato secondo il nome del tipo in cui è classificato con le Ascidie e le Appendicolarie. Il suo aspetto primitivo è quanto mai evidente: basta sapere che una corrente d’acqua attraversa continuamente il corpo lasciando l’ossigeno alle branchie e uscendone da un sifone posteriore – esattamente come nelle Ascidie – mentre le particelle alimentari girano più a lungo, attraversando l’intestino e uscendo da un terzo orifizio, l’ano.Adesso stanno per apparire i Pesci. Non ancora un vero Pesce, ma una Lampreda. I suoi diversi nomi la descrivono assai bene. Il nome italiano viene da “lampetra” che significa “lecca-pietra”, poiché la Lampreda si fissa sulle pietre con la bocca. Il nome scientifico, Ciclostoma, significa “bocca rotonda”, poiché la sua bocca senza mascelle è un imbuto sempre beante. In Francia è anche detta “piffero” o “sette buchi” per i buchi laterali attraverso cui l’acqua giunge alle branchie e se ne ritorna senza passare dalla bocca. La Lampreda non ha vertebre ma, sulla corda dorsale, ha dei noduli cartilaginei. Il suo sangue non contiene emoglobina, ma un pigmento affine a quello degli Invertebrati. Perciò la Lampreda non è più classificata, come un tempo, tra i Pesci, cioè tra i Vertebrati, ma tra i Provertebrati. I suoi amori sono tragici: al termine di una migrazione che le fa risalire i fiumi, il maschio assale la femmina alla nuca e la uccide, mentre essa emette le uova e il maschio il liquido spermatico. Affini alle Lamprede ma più piccole, le Missine abitano come parassiti nel corpo dei grossi pesci dei mari freddi; esse uccidono lentamente il loro ospite succhiandone gli organi interni con la loro temibile bocca a pistone. Ma la più interessante parentela delle Lamprede è quella coi pesci dell’era Primaria, i Pesci corazzati o Ostracodermi che sono certamente gli antenati dei veri pesci e sono strettamente collegati coi Ciclostomi. Tutti questi Provertebrati che abbiamo passato in rassegna sono, con gli Anellidi, gli organismi più interessanti per studiare le linee evolutive che portano agli animali superiori.