CANCRO

Dopo aver illustrato, nello scorso numero, le caratteristiche delle due costellazioni più famose, il Grande ed il Piccolo Carro, proseguiamo il nostro “viaggio tra le stelle “ dando uno sguardo alle costellazioni dello Zodiaco. Appartengono a questo grande raggruppamento 12 costellazioni, che si trovano comprese tutte quasi completamente tra i paralleli celesti 9 Nord e 9 Sud, ed a cavallo dell’equatore celeste. Il motivo per il quale gli antichi ritennero queste costellazioni di particolare importanza è che il moto apparente dei due astri mobili principali, il Sole e la Luna, si svolge interamente al loro interno. Da questa osservazione nacque la convinzione che la posizione del sole all’interno di una costellazione piuttosto che in un’altra avesse influenza sugli avvenimenti terreni, facendo nascere l’Astrologia; una pratica esoterica, e non scientifica, che tanti cultori annovera anche ai nostri giorni. L’unica ricaduta scientifica dell’Astrologia è stata che le costellazioni dello Zodiaco sono state per secoli le più osservate e quindi meglio conosciute.

Il Cancro Il nome di questa costellazione deriva dal latino “Cancer” ma era già nota ai greci che vi vedevano, in onore di Giove, due asini della lotta vittoriosa contro i Giganti. La stella più luminosa è Beta Cancer, cui segue Alfa Cancer nota anche come Acubens, cioè “Tenaglia” perche collocata nella chela in basso; quindi Gamma Cancer (chiamata da Tolomeo “Asellus Australis) e Delta Cancer. Completano la costellazione due ammassi stellari M44 ed M67 entrambi visibili con un semplice binocolo e particolarmente importanti. Il primo, noto anche con il nome di “Presepe”, è l’ammasso luminoso aperto più luminoso dopo le Iadi e le Pleiadi. Al binocolo si distinguono un centinaio di stelle piuttosto brillanti. Osservato con un piccolo telescopio si presenta come uno degli oggetti celesti più belli di tutto il cielo. Il secondo ammasso è distante circa 3000 anni luce e riveste una particolare importanza per gli astronomi, in quanto è uno degli ammassi aperti conosciuti più antichi (circa 4-5 miliardi di anni).