IL CAPODANNO, UNA CONVENZIONE

È Gennaio, il primo foglio del nuovo calendario fa bella mostra di sè su muri e scrivanie, e magari qualcuno non ha ancora smaltito gli effetti dei festini che salutano il vecchio anno che va, e quello nuovo che si presenta. La nostra curiosità non può non essere solleticata da questo evento, da dove viene? Perche proprio in questa data?

Si tratta semplicemente di una convenzione – non c’è alcun evento astronomico che avviene nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio – e come tutte le convenzioni la data del capodanno ha una storia lunga e a tratti non ben nota.

Limitandoci alle popolazioni a noi vicine, i primi dati certi sulla data scelta per celebrare l’inizio di un nuovo ciclo di rivoluzione della Terra intorno al Sole risalgono agli Egizi. Essi contavano i giorni dell’anno a partire dal levare della stella Sirio, all’incirca in prossimità del solstizio d’estate, e in concomitanza dell’arrivo delle inondazioni del Nilo; che per quel popolo, la cui sopravvivenza era legata alle piene del Fiume sacro, stava a significare l’inizio di una vera e propria nuova vita.

Gli antichi Romani, invece, fissarno l’inizio del nuovo anno in concomitanza con l’inizio della primavera, ancora segno di rinascita della natura dopo il letargo invernale. Dopo alcuni secoli però essi spostarono tale ricorrenza alla fine di Dicembre, probabilmenta perché intorno a tale data cade il solstizio d’inverno. Nella nostra civiltà, le cui usanze, convenzioni e abitudini sono fortemente legate a quelle dei nostri progenitori abbiamo mantenuto tale convenzione. Unica eccezione il periodo della Repubblica Francese post rivoluzionaria, in quel periodo infatti il capodanno fu fissato al 23 settembre, in concomitanza con l’equinozio d’autunno.

Ma non solo l’inizio dell’anno ha avuto una travagliata evoluzione, anche l’inizio ufficiale del nuovo giorno non e sempre stato definito dalla mezzanotte. In passato esso iniziava mezz’ora dopo il tramonto, all’Avemaria, o a mezzogiorno, quando il Sole passa al meridiano. La sua suddivisione in 24 ore risale invece all’epoca dell’Italia dei Comuni, quando si introdussero i campanili che con il loro scoccare segnavano il passare del tempo.