SCOPERTO, UN “BUCO NERO”
DI 900 MILIONI DI ANNI LUCE

Si trova tra 6 e 10 miliardi di anni luce dalla Terra e si tratta di un volume di spazio con un diametro di circa 900 milioni di anni luce, dove la sola presenza è… il “nulla”. Secondo eminenti astronomi è la prova dell’esistenza di un altro universo e, come spesso accade, questa meraviglia è stata scoperta quasi per caso.

Appena resa pubblica la scoperta, la scorsa estate si sono scatenate le ipotesi per dare una spiegazione a quell’immenso nulla. La più attendibile è stata ottenuta interpretando il fatto secondo canoni estranei alla cosmologia la “teoria delle stringhe”, una teoria della fisica che ipotizza che la materia, l’energia, lo spazio e il tempo siano la manifestazione di entità fisiche sottostanti, chiamate appunto le “stringhe”.

Secondo questa teoria non esiste un solo universo, bensì 10 alla 500 universi (si immagini un numero composto da 1 seguito da 500 zeri, un numero inimmaginabile) ognuno con proprie leggi fisiche. Quando il nostro universo si formò doveva interagire con gli altri universi vicini.

E quel buco è proprio il risultato di quell’interazione avvenuta subito dopo la nascita del nostro universo che da allora, per le caratteristiche che esso possiede, continuò a espandersi.

Purtroppo non ci è possibile osservare ciò che ci arriva dai confini dell’universo, e quindi non possiamo vedere ciò che c’è oltre il buco”. Ma quel buco è proprio l’impronta che un universo diverso dal nostro ci ha lasciato all’inizio del tempo e dello spazio.