LE CONDIZIONI DELLE ECLISSI

In questo mese di marzo si verificano due eclissi, naturalmente una di Sole e una di Luna, a distanza di quindici giorni, ossia praticamente di mezza lunazione.

L’eclisse consiste nel passaggio di un astro su un altro: ovviamente si tratta di passaggio delle immagini degli astri stessi sulla sfera celeste e si tratta di astri che hanno una certa dimensione angolare, per cui per quanto riguarda noi terrestri si parla solo di Sole e Luna.

L’eclisse è un fenomeno da sempre legato all’esistenza umana, intendendo non solo l’aspetto scientifico dell’evento, ma soprattutto il suo potere suggestivo sull’animo dell’uomo. Fino dalla notte dei tempi gli animali superiori, e fra essi l’uomo o ciò che doveva divenire uomo, hanno avuto reazioni ora di stupore, ora di spavento agli improvvisi mutamenti rappresentati da un’eclisse. Nella sua realtà sono nate superstizioni, religioni, e ancora studi e formulazioni di fantasia, fino alla nascita della scienza. Quindi il fenomeno, pur rimanendo spettacolare, ha perso suggestioni durate millenni. Forse perché oggi se ne sa tutto.

Come avviene un’eclisse?

Occorre che in un certo momento del loro moto apparente in cielo, vale a dire quel moto che li porta a percorrere la fascia zodiacale, essi si trovino sulla stessa posizione. Intanto ciò si verifica quando i due astri sono in congiunzione (Luna Nuova) o in opposizione (Luna Piena).

Generalmente però queste due situazioni non avvengono con i due astri perfettamente allineati, bensí è sufficiente che si trovino sul medesimo cerchio di longitudine celeste.

Per avere eclisse bisogna che coincidano, o quasi (viste le dimensioni angolari degli astri), anche le latitudini celesti, cosa che si verifica di rado, anche se prevedibile col calcolo.

In altre parole, occorre che, nel caso di congiunzione, il cono d’ombra della Luna passi sulla superficie terrestre, oscurandone una piccolissima parte, come si vede nella figura 2, per cui sono pochi i privilegiati che possono assistere alle eclissi solari, veramente spettacolari e affascinanti, soprattutto se siano totali.

Il cono d’ombra della Terra entro cui la Luna si può trovare al plenilunio, dà origine invece alle eclissi lunari, molto meno appariscenti perché avvengono di notte e non portano conseguenze vistose.

Una cosa appare subito chiara: mentre le eclissi solari sono viste da pochi, quelle lunari le vedono tutti coloro che in quel periodo di tempo hanno la Luna in cielo, praticamente quindi quasi la metà della popolazione del mondo.

Eppure la probabilità del verificarsi di eclissi è maggiore per quelle solari, come si può comprendere esaminando accuratamente la figura 4.

È il fatto che solo pochi riescano a vedere quelle solari che dà l’impressione che queste siano più rare. Effettivamente lo sono, ma per uno stesso osservatore che si trovi nella stessa posizione sulla Terra.